BELLINZONA - Dal Governo cantonale non arrivano buone notizie sullo stato dei conti pubblici cantonali. Il Consiglio di Stato ha aggiornato le Linee direttive e del Piano finanziario 2008-11. Le previsioni sui conti non sono delle più ottimistiche. Il Governo, complici la crisi e i nuovi compiti assegnati al Cantone da Berna, è stato costretto a rivedere i bilanci. Nel 2011 il disavanzo previsto è di 280 milioni di franchi, mentre si sforeranno i 300 milioni negli anni successivi.
Il Consiglio di Stato è ora al lavoro per trovare delle soluzioni che limitino il deficit d'esercizio a 163 milioni di franchi nel 2013 e annuncia una manovra di risanamento di 120 milioni di franchi. Vista l'impossibilità di raggiungere l'obiettivo del pareggio dei conti nel 2011, il governo si vede costretto a rimandare al 2013.
Le prime reazioni politiche arrivano dalla sinistra. Raoul Ghisletta, deputato del Partito Socialista in parlamento, esprime la sua perplessità "per l'approccio contabile dell'aggiornamento presentato dal Governo e lo scarso realismo politico del piano rientro finanziario, che rischia di penalizzare come in passato la formazione e la popolazione più debole".
Secondo Ghisletta il Governo "ignora che il Ticino parte da una situazione di indebitamento modesto e che si trova in piena crisi occupazionale, ciò che rende semmai necessari interventi ulteriori a sostegno dell'economia".
Il deputato socialista si dice stupito "sull'inattività del Governo relativamente alla pianificazione ospedaliera: si impone l'evasione della stessa entro fine 2011 come chiesto dai capigruppo PS PPD e PLRT in una mozione lo scorso giugno, per contenere i costi delle cliniche private a carico del Cantone".
Infine Ghisletta non comprende come "il Governo non avverta la necessità di imprimere una forte accelerazione sulle aggregazioni comunali, che sono la base imprescindibile per riorganizzare e razionalizzare l'intervento pubblico in Ticino".