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SVIZZERA/TICINORaddoppio del Gottardo: Berna deve affrontare il problema

04.03.09 - 18:21
Raddoppio del Gottardo: Berna deve affrontare il problema

BERNA - Il Consiglio federale dovrà presentare entro il 2010 un piano dettagliato sui lavori di risanamento della galleria stradale del San Gottardo. Lo vuole un postulato adottato oggi dal Consiglio degli Stati su proposta della sua commissione dei trasporti. Oltre a ciò, il governo dovrà anche indicare scadenze, vantaggi e inconvenienti della costruzione di un secondo tubo, nonché a quali condizioni e costi potrà essere realizzato.

La Camera dei cantoni si è occupata del problema in seguito a una mozione di Dick Marty (PLR/TI) e a un postulato di Filippo Lombardi (PPD/TI), che chiedono il raddoppio del San Gottardo in vista dei lavori di risanamento della galleria, previsti per il 2020. Per permettere la realizzazione dei lavori, la galleria potrebbe anche venir chiusa per un anno o più, isolando il Sud delle Alpi dal resto della Svizzera.

I "senatori" condividono il punto di vista dei due colleghi ticinesi secondo cui è d'importanza nazionale mantenere il flusso del traffico verso il Ticino e viceversa, al momento di procedere al risanamento. Tuttavia, prima di trattare i due atti parlamentari, si vuole ottenere risposte precise dal Consiglio federale. Non si conoscono infatti ancora interamente le condizioni della galleria del San Gottardo e non sono ancora stati determinati in che misura, in caso di risanamento totale, vanno presi in considerazione i nuovi aspetti relativi alla sicurezza.

Se dopo l'analisi di simili quesiti si rivelasse opportuno costruire un secondo tubo al San Gottardo, il governo dovrebbe appurare la fattibilità dell'opera dal punto di vista legale e finanziario, determinando anche le possibilità di successo alle urne se si rivelasse necessario andare a votare tenuto conto dei limiti posti dalla Costituzione. Nel postulato, oltre a domande sulla sicurezza, il Consiglio federale deve anche considerare le conseguenze del raddoppio sulla politica svizzera riguardo al trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia e in relazione all'accordo sui trasporti terrestri con l'Unione europea.

Anche se l'approvazione del postulato era scontata, i due senatori ticinesi non si sono lasciati scappare l'occasione per ribadire l'importanza di trattare l'argomento con la dovuta celerità e serietà, anche se mancano dieci anni al previsto risanamento.

Lombardi ha sostenuto che con la sua proposta non si intende rimettere in discussione le capacità dell'Asse Nord-Sud. Tuttavia, ha dichiarato, nulla vieta che si convochi il popolo ancora una volta per decidere se vuole o meno il raddoppio del San Gottardo, e ciò benché in passato gli elettori si siano espressi negativamente su questa opzione.

Sia Lombardi che Marty hanno invitato inoltre colleghi e governo a considerare con maggiore attenzione il problema della sicurezza. Spesso anche gli incidenti banali - piuttosto frequenti al Gottardo stando a Lombardi - comportano la chiusura della galleria, anche per ore, con disagi per gli automobilisti e ripercussioni sull'intera rete stradale svizzera.

Hansruedi Stadler (PPD/UR) ha ricordato nel suo intervento che non si tratta di avviare un dibattito tra partigiani e avversari di un eventuale raddoppio del San Gottardo. Egli ha rammnentato che già cinque anni fa popolo e cantoni si erano detti contrari a questa possibilità, e ciò nonostante all'epoca i fautori avessero utilizzato l'argomento della sicurezza per convincere i votanti.

Nel suo intervento, il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger ha affermato che il problema va considerato da un punto di vista più ampio. Egli ha ricordato che nel 2020 dovrebbe essere funzionante il tunnel di base del San Gottardo. "Va poi ponderato l'aspetto del finanziamento di un eventuale raddoppio, e non solo quello della sicurezza". "Già ora abbiamo dei limiti finanziari per quanto attiene all'ampliamento della rete stradale e ferroviaria", ha precisato, aggiungendo che si devono cercare nuovi metodi per raccogliere denaro, come l'introduzione del road pricing.

ats

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