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TICINOAsilanti in via Nassa, il PS: "Ultimatum grottesco del Municipio di Lugano"

30.01.09 - 15:58
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Asilanti in via Nassa, il PS: "Ultimatum grottesco del Municipio di Lugano"

BELLINZONA - "Il Municipio di Lugano si è permesso di proporsi all’attenzione di questo Consiglio di Stato con un ultimatum: sgomberare entro 24 ore il Garni S. Carlo di Via Nassa dai profughi attualmente ospitati in questa struttura alberghiera. 'Altrimenti provvederemo noi', ha detto il sindaco", così il Partito socialista in un'interrogazione inoltrata quest'oggi al Governo.

Interrogazione nella quale il PS scrive inoltre che, "data l'urgenza ed il tono del grottesco diktat, qualcuno ha pensato che i profughi fossero appena stati collocati nel Garni e che, trattandosi di Via Nassa, lo fossero stati a prezzi astronomici".

Il Partito socialista spiega invece che da novembre 2008 il Garni ospita sostanzialmente donne e bambini richiedenti l'asilo (per lo più eritrei) e che, a detta del direttore, si tratta di persone "di estrema correttezza e cortesia, che non hanno mai dato adito ad alcun problema". Il PS sottolinea inoltre che, tra le strutture tipo garni o pensione che ospitano richiedenti l'asilo in Ticino, quella di Via Nassa è la meno cara (45 franchi al giorno, colazione compresa, con servizi nel corridoio e stanze di quattro letti) e che da novembre ad oggi "la popolazione non ha recriminato e anzi pare nemmeno essersi accorta di questa presenza".

Per tutti questi motivi, il PS ha deciso di interrogare il Governo, al quale innanzitutto viene chiesto come valuta "il grottesco diktat" del municipio di Lugano. I socialisti domandano inoltre se il Governo "si è accertato che l’intenzione di intervenire espressa dal sindaco fosse solo una disdicevole e vuota boutade, o è stato necessario ricordare a quest’ultimo i fondamentali dello stato di diritto" e se "Via Nassa è riservata solo a cittadini facoltosi".

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