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TICINOIl Governo dice sì all'ispettore sociale contro gli abusi nell'assistenza e nell'AI

13.03.07 - 15:12
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Il Governo dice sì all'ispettore sociale contro gli abusi nell'assistenza e nell'AI

BELLINZONA - Il Consiglio di Stato valuta positivamente la possibilità di istutuire in Ticino un "ispettore sociale"  col compito di scoprire gli abusi presso i beneficiari della pubblica assistenza. Tanto da aver accolto ad assumere informazioni e a valutare l’opportunità di questa figura professionale.

La richiesta di istituire un "ispettore sociale" contro gli abusi di invalidità era partita da una mozione leghista firmata da Lorenzo Quadri. Una richiesta che invitava il nostro Consiglio di Stato ad assumere informzioni circa la fattibilità di questa iniziativa, dato che  - veniva evidenziato nella mozione - il numero delle persone che in Ticino beneficiano di un'assistenza continua ad aumentare, oltre 3000 nel 2005.

Il Consiglio di Stato dunque  ha riconosciuto che una tale funzione può essere utile nell’ambito dell’assistenza, ma non in quello dell’Assicurazione Invalidità.  "L’AI dispone già di considerevoli strumenti investigativi, eroga rendite che non sono condizionate alla situazione economica, ma a quella sanitaria e, quindi, l’eventuale abuso dipende dalla 'simulazione' del proprio stato di salute e non dall’occultamento di redditi e sostanza" spiega il Consiglio di Stato in un comunicato diramato nel pomeriggio.

Inoltre viene posto l'accento anche sul fatto che il Cantone si sta attivando per diminuire questi abusi, e il progetto di Centro peritale assicurativo, presentato ieri,  ha l'incarico di valutare le nuove domande di AI, in particolare per motivi psichiatrici.

Nel suo giudizio il Governo ticinese  si è basato essenzialmente sull'esperienza portata avanti da realtà come  quelle del Comune di Emmen e dell'Hospice Général di Ginevra, realtà che hanno già la figura di un ispettore sociale. "si è potuto verificare che il lavoro d’indagine di un ispettore è efficace se basato su segnalazioni  di indizi concreti (...) più raramente sulla base di segnalazioni esterne o di indagini per campione".

Secondo il Governo però la principale difficoltà in Ticino consiste nella "scarsità di operatori rispetto al numero di casi, aumentato negli ultimi anni, ciò che impedisce un contatto diretto e ripetuto dell’operatore con l’utente, necessario per individuare situazioni poco chiare e indizi di frode. Il rapporto numerico fra casi e operatori è di 229 in Ticino, mentre è di 105 a Emmen, ovvero meno della metà. Per questo motivo il Consiglio di Stato intende verificare l’attuale dotazione di personale dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inserimento (USSI), riservandosi eventuali adeguamenti, anche per accrescere l’efficacia delle misure di controllo".

Per tanto il Governo ritiene utile l’assunzione di un ispettore sociale, inteso come "un professionista con formazione e esperienze lavorative analoghe a quelle di un ispettore del fisco o di un’assicurazione".

 

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