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TICINO'Introduzione di un conto stradale ticinese? È possibile'

08.03.07 - 17:21
Ecco la risposta del Consiglio di Stato ad un'interrogazione di Attilio Bignasca.
'Introduzione di un conto stradale ticinese? È possibile'
Ecco la risposta del Consiglio di Stato ad un'interrogazione di Attilio Bignasca.

BELLINZONA - Il 1° ottobre 2004, Attilio Bignasca e cofirmatari avevano inoltrato al Consiglio di Stato un'interrogazione dal titolo: "Gli automobilisti finanziano la burocrazia al posto della manutenzione e degli investimenti? Introduciamo anche in Ticino il 'conto stradale'!".

Nell'interrogazione venivano poste tre domande, alle quali negli scorsi giorni il Governo ha risposto. Prima di tutto nel testo viene precisato che 'conto stradale' non va inteso come 'fondo' o 'cassa' stradale, ma è invece un conteggio, a scopi statistici, che considera entrate ed uscite attribuibili all'attività stradale generale. Con questi calcoli, insomma, si stabilisce se il bilancio dell'attività legata alle strade è in attivo o passivo. Quindi un 'fondo' stradale non esiste.

Dopo questa breve introduzione, il Consiglio di Stato passa a rispondere alla prima domanda, che chiede se si intende "introdurre anche in Ticino (come già presente a livello federale) il 'conto stradale'". "È possibile", risponde il Governo. "È probabile che un simile calcolo di tipo statistico possa portare anche oggi un saldo positivo del bilancio relativo all'attività stradale. Il tema potrà essere approfondito a dipendenza dell'effettivo interesse politico all'elaborazione di tali dati".

Si passa poi alla seconda domanda, nella quale Bignasca chiede al Governo "come giustifica la differenza degli importi tra i tributi versati dagli automobilisti e gli investimenti nella mobilità previsti per il quadriennio 2004-07". A tale domanda il Consiglio di Stato risponde che "avere un conto stradale non significa avere più soldi". Ed, inoltre, "sia i mezzi per la gestione corrente che per gli investimenti vengono oggi determinati in base ai fabbisogni e alle priorità, indipendentemente dalla provenienza delle entrate".

Infine, nell'interrogazione veniva chiesto, "visto il degradato stato strutturale di alcune tratte molto trafficate, è intenzione del Governo investire di più nella manutenzione e nel miglioramento della mobilità?". A questa domanda il Governo ha risposto che "gli investimenti stradali, come peraltro quelli in altri settori, sono fortemente influenzati dall'andamento generale. Difficile effettuare contenimenti di spesa, aumentando in certi settori a scapito di altri. Le urgenze sono diverse e a vari livelli".

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