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SVIZZERARaddoppio del San Gottardo, decisa l'entrata in materia

13.03.14 - 13:13
I dibattiti sono stati interrotti e riprenderanno giovedì prossimo
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Raddoppio del San Gottardo, decisa l'entrata in materia
I dibattiti sono stati interrotti e riprenderanno giovedì prossimo

BERNA - Il Consiglio degli Stati ha iniziato il tanto atteso dibattito sul raddoppio del San Gottardo. Dopo una discussione durata oltre quattro ore, i "senatori" hanno deciso, con 25 voti contro 16, di entrare in materia in merito alla Legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina (LTS) che consente appunto la costruzione di una seconda canna. I dibattiti sono poi stati interrotti. Riprenderanno giovedì prossimo.

 

Quattro i punti toccati oggi dal dibattito: la costituzionalità, la sicurezza, il costo e il collegamento con il Ticino durante i lavori di risanamento del tunnel attuale.

 

CostituzionalitàPaul Rechsteiner (PS/SG) ha ad esempio affermato che dal suo punto di vista "la Costituzione è chiara: nessun ampliamento delle capacità e spostamento dalla strada alla rotaia dei camion in transito". Per il sangallese poco importa se dopo i lavori in ciascuno dei due tunnel ci sarà una sola corsia di marcia: la capacità reale teorica raddoppia, di conseguenza il progetto è anticostituzionale.

 

Georges Theiler (PLR/LU) ha però ricordato che sia il Consiglio federale che Ufficio federale di giustizia (UFG) hanno definito il progetto conforme alla Magna carta. La consigliera federale Doris Leuthard ha poi sostenuto che se in futuro si vorrà utilizzare le quattro corsie non basterà aggiornare la LTS, ma bisognerà modificare anche la Costituzione.

 

Per Claude Hêche (PS/JU) sarà però difficile resistere alle pressioni provenienti dall'interno del Paese e dall'Unione europea, una volta costruita la seconda galleria. In merito a quelle provenienti dall'Ue, Fabio Abate (PLR/TI) ha invitato i colleghi a "evitare di generare allarmismi che non rispecchiano la realtà". Il relatore della commissione René Imoberdorf (PPD/VS) ha poi rassicurato i colleghi ricordando che l'Unione, a differenza della Svizzera, ha ratificato il Protocollo sui trasporti della Convenzione delle Alpi che prevede la riduzione degli effetti negativi che derivano dal traffico transalpino.

 

SicurezzaMolti oratori si sono concentrati sul tema sicurezza, ritenuto dai contrari al raddoppio solo un pretesto. Se si vuole veramente un tunnel più sicuro basta aumentare la distanza tra i camion, ridurre la velocità a 60 km/h e installare una barriera mobile tra le due corsie, interventi tutti poco costosi, ha affermato l'urano Markus Stadler (PVL).

 

La ministra dei trasporti Leuthard ha invece affermato che la sicurezza è proprio il motivo principale per il quale occorre costruire una seconda galleria. "In questo modo - ha affermato - si evita il traffico bidirezionale e il pericolo di incidenti frontali". Filippo Lombardi (PPD/TI) ha anche ricordato che un traforo come quello del San Gottardo oggi non potrebbe più essere costruito poiché "è contrario a tutte le norme di sicurezza svizzere ed europee".

 

CostiMarkus Stadler ha poi evocato il problema finanziario: la costruzione di un secondo tubo costerebbe almeno 2,6 miliardi di franchi in più rispetto alla soluzione che prevede, durante il risanamento della galleria, il trasporto delle auto e dei camion su treni navetta. Tale alternativa costerebbe però un miliardo di franchi da spendere in infrastrutture che dopo pochi anni dovranno essere smantellate, ha replicato Doris Leuthard.

 

Ticino isolato?Molti oratori hanno poi sottolineato l'importanza di disporre in modo ininterrotto di un collegamento stradale tra il Ticino e il resto della Svizzera. Le conseguenze sarebbero catastrofiche per l'economia ticinese, hanno sostenuto i due "senatori" ticinesi Filippo Lombardi e Fabio Abate.

 

Lombardi ha in seguito invitato i colleghi a "non isolare per tre anni una parte del proprio territorio - un intero cantone e allo stesso tempo anche una delle quattro parti linguistiche di questa nazione". La minoranza ha invano tentato di far passare il messaggio che il Ticino non sarà affatto isolato: con la galleria ferroviaria di base ci saranno sufficienti capacità di trasporto, basterà utilizzarle, ha ad esempio affermato Rechsteiner.

 

Il relatore della commissione Imoberdorf ha poi ricordato che il San Gottardo non è importante solo per il Ticino, ma per tutta la Svizzera. L'Italia è infatti il secondo partner commerciale della Confederazione.

 

Dibattito sospesoDopo il voto sull'entrata in materia i dibattiti sono stati interrotti. Riprenderanno tra una settimana quando il Consiglio degli Stati dovrà esaminare tre minoranze che chiedono tutte di rinviare il disegno di legge al Consiglio federale, ma con motivazioni diverse. La prima domanda al governo di verificare la costituzionalità del disegno di legge e la sua compatibilità con l'Accordo sui trasporti terrestri concluso con l'Unione europea.

 

La seconda chiede all'esecutivo di inserire nell'intesa con l'Ue la limitazione della capacità della galleria a una corsia di marcia per direzione. Vengono pure richieste garanzie che il risanamento non comporti svantaggi per i progetti infrastrutturali importanti destinati alla Svizzera centrale in ambito ferroviario e stradale.

 

La terza minoranza vuole che il governo indichi quali progetti in ambito stradale dovranno essere abbandonati o rinviati a causa della costruzione di una seconda canna al San Gottardo. L'esecutivo dovrà anche proporre modalità di finanziamento alternative, come un aumento del supplemento fiscale sugli oli minerali o un innalzamento del contrassegno autostradale.

 

La soluzione propostaLa galleria autostradale del San Gottardo, lunga 16,9 chilometri, è stata inaugurata il 5 settembre 1980. Tra il 2020 e il 2025, a circa quarant'anni dalla sua apertura al traffico, avrà bisogno di importanti lavori di risanamento che comporteranno una chiusura al traffico del traforo per almeno due anni e mezzo.

 

Per scongiurare una lunga interruzione del collegamento nord-sud, il governo ha proposto al parlamento una modifica della LTS che prevede la costruzione della seconda canna e il risanamento di quella attuale. Costo totale: 2,8 miliardi di franchi.

 

Per l'esecutivo, questa variante va realizzata senza ampliamento delle capacità. Ciò significa che, dopo la costruzione della seconda canna e al termine del risanamento di quella attuale, in ogni tubo ci saranno una corsia di marcia più una d'emergenza. L'ultima parola dovrebbe spettare al popolo: un referendum appare infatti certo.

 

Ats

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