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ITALIA / SVIZZERALetta cerca il "tesoro", Berna gli offrirà le chiavi del forziere?

20.12.13 - 20:35
Capitali illegalmente esportati contro accesso al mercato italiano: queste le contropartite che saranno messe sul tavolo. L'accordo non appare dietro l'angolo
Foto Keystone / EPA Alessandro Di Meo
Letta cerca il "tesoro", Berna gli offrirà le chiavi del forziere?
Capitali illegalmente esportati contro accesso al mercato italiano: queste le contropartite che saranno messe sul tavolo. L'accordo non appare dietro l'angolo

ROMA - "Un tesoro di soldi italiani" che ora deve tornare all'interno dei confini nazionali. Questo l'obiettivo che muoverà il premier italiano Enrico Letta durante il suo prossimo viaggio in Svizzera, annunciato oggi per il mese di gennaio 2014. Non sarà certo un viaggio di piacere alla scoperta delle bellezze elvetiche: quei fondi sono essenziali per far quadrare i dissestati bilanci italici.

Da Bruxelles Letta ha annunciato la sua volontà di raggiungere un accordo, con "un provvedimento forte per riportare capitali illegalmente esportati". Un'operazione da cui potrebbero derivare nuove risorse da destinare alla riduzione della pressione fiscale. Gli introiti sarebbero infatti di due specie. Dalla regolarizzazione iniziale, che non è stata ancora ufficialmente cifrata, potrebbero derivare diversi miliardi una tantum da destinare a interventi altrettanto specifici e circoscritti. La tassazione dei capitali rientrati, per la quale il governo dovrà anche decidere un'aliquota, garantirebbe invece un flusso di risorse strutturali che il Parlamento vorrebbe destinare proprio al calo delle tasse.

Del dossier si stanno occupando da tempo il consigliere economico del ministro delle Finanze italiano, Vieri Ceriani, e il giudice Francesco Greco. A lui è stato affidato il compito di approfondire la possibilità di una depenalizzazione del reato per chi è disposto a far rientrare somme detenute illegalmente all'estero, con il contestuale raddoppio delle pene per chi invece si ostinasse a restare nell'illegalità mantenendo capitali al di fuori dei confini italiani. Il dossier allo studio si inserirebbe così nelle strade di lotta ai paradisi fiscali già indicate dall'Ocse, come la 'voluntary disclosure', che premia chi si autodenuncia dichiarando tutto proprio in termini di minori sanzioni.

Nel 2012 la Svizzera e l'Italia si sono impegnate ad affrontare diverse problematiche fiscali, a partire dalla revisione della Convenzione per evitare le doppie imposizioni, unita alla regolarizzazione dei valori patrimoniali detenuti in Svizzera da contribuenti italiani non residenti, alla soluzione per l'imposizione dei futuri redditi da capitali, alle attuali liste nere, fino a questioni più delimitate come quella sull'exclave italiana di Campione d'Italia.

Più in generale, l'Italia punta ad ottenere dalla Svizzera la rinuncia al segreto sui conti italiani per arrivare progressivamente allo scambio di informazioni automatico. La Svizzera vorrebbe invece una maggiore facilità di accesso al mercato italiano di istituti e intermediari finanziari elvetici. Nell'uno e nell'altro caso si tratta di due richieste sulle quali una mediazione è stata finora piuttosto complicata.

Ats Ans

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