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SVIZZERA"Nessuna donazione dalla banche"

23.11.12 - 19:25
Il PS fa i conti e detta le regole. Quasi tutti gli altri partiti invece accetteranno le donazioni
Foto Keystone
"Nessuna donazione dalla banche"
Il PS fa i conti e detta le regole. Quasi tutti gli altri partiti invece accetteranno le donazioni

BERNA - Il Partito socialista (PS) non deve accettare donazioni dalle grandi banche. Questo il parere del comitato direttivo, il quale propone ai delegati, che si riuniranno il 1. dicembre a Thun (BE), un regolamento che escluda espressamente finanziamenti da parte di UBS e Credit Suisse (CS).

Sono stati varati principi riguardanti donazioni da persone giuridiche, ha dichiarato il presidente del PS Christian Levrat in serata davanti ai media a Berna. Essi prevedono che il partito può accettare soldi da cooperative, associazioni e singole imprese. Donazioni da società per azioni sono però problematiche.

 

Fondi provenienti dal mondo economico possono essere accettati a patto che le aziende rendano pubblici tutti i versamenti ai partiti e non pongano condizioni. Il denaro finiscono in un fondo gestito dal comitato direttivo.

 

Escluse categoricamente sono le donazioni di UBS e CS le quali avevano annunciato in primavera di voler sostenere i grandi partiti con un milione di franchi ciascuna. Il PS non ha ancora deciso come reagire all'offerta della banca Raiffeisen, trattandosi di una cooperativa. Il partito chiede al parlamento regole sulla trasparenza e un limite massimo, ha proseguito Levrat.

 

Sabato scorso il comitato direttivo dei Verdi aveva a sua volta deciso che il partito non accetterà donazioni da parte di UBS e CS. Sì, invece, al contributo della banca Raiffeisen, pari a 12'000 franchi.

 

Durante la sua riunione il comitato direttivo del PS ha anche deciso di non sostenere il referendum contro la revisione della legge sull'asilo. I vertici del partito preferiscono risparmiare le forze per future decisioni nel diritto dell'asilo e degli stranieri. Secondo Levrat la decisione è stata presa con un solo voto contrario.

 

A differenza del comitato direttivo, diverse sezioni cantonali (AG, JU, BS, TG, SG, AI, NE e GE) e comunali si sono già espresse a favore del referendum. Anche la Gioventù socialista sostiene la raccolta di firme, che scade il 17 gennaio.

 

Gli altri partiti- Se i Verdi e la direzione del PS non accettano donazioni dalle grandi banche, i partiti di centro e di destra non hanno problemi a ricevere soldi provenienti dal mondo economico e finanziario. Quanto ottiene esattamente ogni partito rimane però un mistero.

Il PBD ha già da tempo deciso di accettare le donazioni di UBS e Credit Suisse, ha affermato all'ats la segretaria generale Nina Zosso senza precisare quanto riceva esattamente il partito. Anche UDC, PPD e PVL accettano i versamenti delle due grandi banche. Il PLR non ha invece voluto dire se accetta o meno i soldi dei due istituti di credito.

Per il presidente del PPD, Christophe Darbellay, non c'è motivo di rifiutare una donazione di un'impresa se questa vuole sostenere in modo trasparente e giusto il sistema di milizia che caratterizza la politica svizzera. Egli non ha però voluto precisare quanto riceve il suo partito.

Nella scorsa primavera Raiffeisen, Credit Suisse e UBS avevano reso noto i criteri con i quali sostengono i grandi partiti svizzeri. L'ammontare delle donazioni è calcolato in funzione del numero di seggi in Parlamento.

La banca Raiffeisen ha ad esempio deciso di donare in totale 246'000 franchi ai partiti - 2674 franchi per ogni consigliere agli Stati e 615 per ogni consigliere nazionale. Il maggiore beneficiario è il PS che riceve quasi 58'000 franchi.

Credit Suisse e UBS devolvono ciascuna un milione di franchi. Vengono sostenuti unicamente i partiti che dispongono di un loro gruppo parlamentare alle Camere federali, o - per UBS - di almeno un mandato in un esecutivo cantonale.

L'ammontare è calcolato in funzione dei seggi detenuti dai partiti nei legislativi federale e cantonali. UBS pone poi una particolare condizione: il partito che accetta la donazione deve impegnarsi chiaramente a favore della concorrenza e dell'economia di mercato.

 

ATS

 

 

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