Cerca e trova immobili

BERNAUn altro schiaffo al Governo, affossata la Riforma 2020

24.09.17 - 15:57
È la seconda volta in meno di un anno che il Consiglio federale viene smentito dal popolo
Ti Press
Un altro schiaffo al Governo, affossata la Riforma 2020
È la seconda volta in meno di un anno che il Consiglio federale viene smentito dal popolo

BERNA - Con la maggioranza dei Cantoni che si è schierata contro il decreto sull'IVA, la riforma della previdenza vecchiaia 2020 non vedrà la luce. In ogni caso la riforma sarebbe stata bocciata anche dal popolo nel suo insieme (50,05% di “No”).

Per il Governo, in particolare per Alain Berset che è a capo del Dipartimento interessato, quello degli Interni, si tratta del secondo schiaffo ricevuto dal popolo svizzero in meno di un anno, visto che nello scorso mese di febbraio la riforma III sull’imposizione delle imprese, appoggiata dal Consiglio federale, era stata bocciata in votazione.

In questo caso contro la “previdenza per la vecchiaia IVA” si sono schierati 16 Cantoni. Essendo una modifica costituzionale, richiedeva per la sua approvazione, oltre alla maggioranza dei votanti, anche quella dei cantoni.

Risultati simili anche per quanto riguarda la “Riforma dell'AVS” (47,31 di “No”).  Da segnalare singolare posizione del canton Lucerna e di Vaud, che pur respingendo la legge hanno invece approvato il decreto sull'IVA.

Sindacati delusi - Lotteremo con determinazione contro lo smantellamento della previdenza: lo promette il sindacato Unia, prendendo atto del no popolare alla riforma oggi in votazione.

Pur innalzando l'età di pensionamento delle donne, la riforma avrebbe rafforzato l'AVS, garantito il livello delle rendite e introdotto miglioramenti per gli occupati a tempo parziale e i disoccupati più anziani, si legge in un comunicato odierno.

Secondo Unia le ragioni del naufragio sono molteplici. Numerosi voti contrari dipendono dall'innalzamento dell'età di pensionamento delle donne e dal fatto che i pensionati odierni sarebbero rimasti a mani vuote. Una futura riforma della previdenza per la vecchiaia riuscirà ad avere successo solo se rinuncerà a misure di smantellamento e garantirà miglioramenti anche agli attuali ai pensionati.

Delusione condivisa anche da Paul Rechsteiner, presidente dell'Unione sindacale svizzera (USS), che ha definito il “no” alla riforma  «spiacevole». Ora bisogna ripartire da capo: conclusa una battaglia, ne comincia un'altra, ha detto Rechsteiner all'ats. Più si attenderà a mettere in moto una riforma, maggiormente incisivi diventeranno i passi che si sarà costretti a fare alla fine.

Sicurezza alimentare - Popolo e cantoni hanno invece nettamente approvato il decreto federale per la sicurezza alimentare. Il testo è stato accolto da tutti i cantoni e con il 78,73% dei voti (1'942'931 schede). La partecipazione si è attestata al 46,41%.

In Ticino il decreto è stato approvato con l'87,68% dei voti (83'989 schede), mentre nei Grigioni i favorevoli hanno raggiunto il 74,52% (43'394). La partecipazione nei due cantoni è stata rispettivamente del 43,05% e del 43,46%. Il più alto tasso di approvazione si è registrato nel canton Vaud, con il 92,03%.

Il decreto è nato in parlamento come controprogetto diretto all'iniziativa popolare "Per la sicurezza alimentare" dell'Unione svizzera dei contadini (USC), poi ritirata.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE