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SVIZZERAIl politologo: «Per il Ticino si apre ora un'opportunità»

21.09.17 - 07:58
Con Cassis in Consiglio federale, per la Svizzera italiana cambierà qualcosa? Le considerazioni di Oscar Mazzoleni
Keystone
Il politologo: «Per il Ticino si apre ora un'opportunità»
Con Cassis in Consiglio federale, per la Svizzera italiana cambierà qualcosa? Le considerazioni di Oscar Mazzoleni

BERNA - «Per la Svizzera italiana e il Ticino, si apre una finestra di opportunità. Sarà però necessario capire quanto queste opportunità siano concrete». Così commenta Oscar Mazzoleni, politologo dell’Università di Losanna, l’elezione di Ignazio Cassis in Consiglio federale. Un’elezione che, dopo diciotto anni, riporta un politico ticinese nella cosiddetta stanza dei bottoni. E che per molti, al sud delle Alpi, sembra promettere una maggiore considerazione della Svizzera italiana da parte del Governo federale.

Ci troviamo effettivamente davanti a un cambiamento?
«Penso che per ora la questione sia molto aperta. Dipende tutto da diversi fattori. Innanzitutto dal dipartimento che sarà attribuito al signor Cassis, che potrà avere implicazioni in chiave regionale. E poi anche dal margine di manovra che il neoeletto consigliere federale avrà all’interno del Governo, perché - e bisogna ricordarlo - lui è uno di sette: farà parte di un Governo collegiale, in cui dovrà fare i conti con maggioranze che forse non sempre gli saranno favorevoli, oltre che con un ruolo assai importante dell’amministrazione federale».

Ritiene che Cassis potrà portare a Berna una maggiore sensibilità su temi ticinesi?
«L’opportunità c’è, ma - considerando i fattori elencati prima - bisognerà vedere quanto potrà trasmettere questa sensibilità, in particolare su temi transfrontalieri che potrebbero magari essere trattati diversamente da come è stato fatto sinora».

Quella di Cassis è stata un’elezione rapida. Era dunque il candidato ideale?
«Sono molti i fattori che hanno giocato a suo favore. Cassis poteva contare su una forte rete a Berna, che lo favoriva rispetto a un candidato come Pierre Maudet. E anche nel suo ruolo di capogruppo in Parlamento aveva già mostrato capacità di mediazione: in un Governo collegiale bisogna essere disponibili a integrarsi e accettarne le regole. Poi c’è stato il chiaro sostegno di un partito di peso come l’UDC. Gli altri candidati hanno invece avuto il sostegno esplicito di partiti più piccoli».

E cosa ne pensa della scelta del PLRT di proporre un solo candidato?
«Si tratta di una scelta che all’inizio era stata in parte criticata, ma che, con il senno di poi, ha certamente favorito l’elezione di Cassis. La corsa a tre (un ticinese e due romandi, ndr) ha diviso i romandi, indebolendo le loro candidature».

Lei, personalmente, si immaginava che sarebbe stato eletto?
«Nei giorni precedenti, gli davo il 50% delle possibilità; l’altro 50% se lo giocavano insieme gli altri due candidati».

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COMMENTI
 

samarcanda 6 anni fa su tio
Per far del bene al Ticino, occorreva uno svizzero tedesco, anzi un commissariamento vero e proprio da parte di Berna, perché i politici ticinesi, alleati del padronato e dell'endemico atteggiamento mafioso che ha fatto marcire il tessuto sociale, ci hanno ridotto come il sud Europa. Se riusciamo ancora a mettere qualcosa nel piatto è solo grazie a Berna, perché a noi non danno lavoro e, anzi, ci fanno fare solo figuracce! All'estero siamo tacciati di schiavisti e sfruttatori, allorché per i nostri figli non c'è lavoro e per molte famiglie c'è una grave povertà. Chi ama veramente il Ticino cambia le cose restando qui, esponendosi personalmente ed esigendo un tenore di vita allineato al resto della Svizzera, che è pur sempre un bellissimo paese al quale questo cantone impostore e cattolico rovina l'immagine. Berna non può intervenire in modo drastico, perché il Ticino non è solo un cantone, ma una repubblica a sé stante. Come dire: il gatto che si mangia la coda. Per questo e per il fatto di essere di destra, Cassis assumerà solo un ruolo superficiale e non darà nessun beneficio reale ai poveri ticinesi, rovinati da ciellini, popolino bue e ignoranza totale della democrazia. Il ruolo di Cassis sarà solo di facciata, anche se il politico non mi è antipatico. Per non parlare del problema ecologico! Ma rassegniamoci a subire ancora angherie e a sperare di poter scappare oltr'alpe per vivere una vita degna, dove i valori democratici contano veramente. Una società, cioè, di tipo nordico, veramente laica e liberale, senza la schiavitù papale e mafiosa.

navy 6 anni fa su tio
Aldilà delle proprie convinzioni politiche, il fatto che a Berna sia finalmente stato scelto un Ticinese è una cosa di cui essere felici. Non avremo che da guadagnare dall'apporto del signor Cassis. Ricordiamoci bene che, il suo ruolo, è quello di CONSIGLIERE FEDERALE e non CONSIGLIERE DEL CANTON TICINO. Detto ciò i contatti tra BERNA e BELLINZONA non possono/potranno che migliorare. Confido in quanto sopra ed auguro buon lavoro al signor Cassis!!!!

SSG 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Esatto! E' anche curioso vedere chi non lo ha sostenuto pretendere subito da lui, ricordiamoci che è 1 su 7! In Ticino i 2 su 5 (guarda a caso dello stesso movimento delle schede bianche) non hanno cambiato pressoché nulla in questi anni (vedi aumento dei frontalieri)

Pepperos 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Domani vediamo se ci sarà lo sgambetto del PS, nel cambio dei dipartimenti. Levrant si dimostra un giocoliere... Probabilmente domenica la riforma avs verrà rifiutata; frutto di compromessi, tutti fatti al ribasso.

beta 6 anni fa su tio
Risposta a SSG
.... e i 3 che se non sbaglio sono la maggioranza, cosa hanno fatto ? Tanto per correttezza !!!

KilBill65 6 anni fa su tio
Ma staremo a vedere!!.....Ma sono un po' scettico a riguardo.....

Pepperos 6 anni fa su tio
Speriamo che Berset, gli ceda il suo dipartimento.

Lucauno 6 anni fa su tio
Risposta a Pepperos
Vorresti mettere una volpe a far la guardia al pollaio?
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