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BERNAImprese responsabili, iniziativa «da bocciare»

15.09.17 - 14:00
È l'invito al Parlamento del Consiglio federale, che la considera dannosa per la piazza economica elvetica
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Imprese responsabili, iniziativa «da bocciare»
È l'invito al Parlamento del Consiglio federale, che la considera dannosa per la piazza economica elvetica

BERNA - Come già annunciato lo scorso gennaio, il Consiglio federale invita il Parlamento a bocciare l'iniziativa popolare "Per imprese responsabili - a tutela dell'essere umano e dell'ambiente". Pur ritenendo che l'economia debba assumersi le sue responsabilità in materia di diritti umani e protezione dell'ambiente, il governo sostiene che il testo sia eccessivo, in particolare per quanto riguarda la normativa sulla responsabilità.

Nel trasmettere il messaggio al Parlamento, il governo ricorda che le disposizioni in materia di responsabilità richieste dall'iniziativa sono più severe rispetto a quelle in vigore in quasi tutti gli altri ordinamenti giuridici.

Se l'iniziativa venisse accettata, la Svizzera dovrebbe inoltre attuare norme non concertate a livello internazionale. Ciò sarebbe nocivo per la piazza economica elvetica: le imprese potrebbero infatti sottrarsi ai nuovi obblighi semplicemente spostando la sede all'estero.

I punti sollevati dall'iniziativa sono tuttavia pertinenti: il rispetto dei diritti umani e la protezione dell'ambiente sono del resto due obiettivi prioritari del programma di legislatura 2016-2019. Per realizzarli l'esecutivo preferisce però puntare sugli strumenti esistenti, incoraggiando ad esempio l'elaborazione di norme internazionali come l'attuazione dei principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani.

L'iniziativa popolare è stata depositata il 10 ottobre 2016 con 120'418 firme valide. Essa chiede che le imprese che hanno la loro sede statutaria, l'amministrazione centrale o il centro d'attività principale in Svizzera debbano rispettare, sia nella Confederazione che all'estero, i diritti umani riconosciuti e le norme ambientali internazionali.

Secondo l'articolo costituzionale proposto, le imprese potranno inoltre essere chiamate a rispondere non soltanto dei propri atti, ma anche di quelli delle imprese che controllano economicamente senza parteciparvi sul piano operativo.

Tra i membri del comitato d'iniziativa figurano nomi importanti della politica e della società civile, come le ex consigliere federali Ruth Dreyfuss (PS) e Micheline Calmy-Rey (PS), l'ex consigliere agli Stati ticinese PLR Dick Marty (co-presidente del comitato) e l'ex consigliera nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi (PPD), già presidente dell'Assemblea federale. Completano il drappello di personalità l'ex presidente del CICR Cornelio Sommaruga e l'ex giudice federale Giusep Nay.

Sostengono l'iniziativa anche associazioni quali Amnesty International, Pane per tutti, Sacrificio quaresimale, Public Eye (ex Dichiarazione di Berna), Alliance Sud, Swissaid, Terre des Hommes (Svizzera), Ethos e Greenpeace.

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COMMENTI
 

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
E intanto siamo sotto attqcco della famiglia Turla...

volavola 6 anni fa su tio
Quindi per il Consiglio Federale è più importante la piazza economica che il rispetto dei diritti umani e le norme ambientali? ...ma quest'ultime non sono da rispettare in ogni caso?

Thor61 6 anni fa su tio
Risposta a volavola
Come TUTTI i governi, PRIMA gli interessi economici, e forse un giorno quelli del popolo. ;o((

MIM 6 anni fa su tio
Il mondo va al contrario, ora è stato dimostrato.

Bandito976 6 anni fa su tio
Certe PMI se spostano la ditta all'estero ci fanno solo un favore, soprattutto se piene di badola generatori di traffico. Che valore aggiunto portano? Sono qui solo perché hanno vantaggi fiscali

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Hai detto bene: certe.
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