Cerca e trova immobili

BERNAReti elettriche, ripercuotere costi su economie domestiche

13.09.17 - 10:31
Lo ha ribadito, con 28 voti contro 12 e 4 astenuti, il Consiglio degli Stati nell'ambito del progetto sulla trasformazione e l'ampliamento delle reti elettriche
Reti elettriche, ripercuotere costi su economie domestiche
Lo ha ribadito, con 28 voti contro 12 e 4 astenuti, il Consiglio degli Stati nell'ambito del progetto sulla trasformazione e l'ampliamento delle reti elettriche

 

BERNA - Le imprese elettriche devono di nuovo poter ripercuotere integralmente i costi della loro produzione sulle economie domestiche. Lo ha ribadito, con 28 voti contro 12 e 4 astenuti, il Consiglio degli Stati nell'ambito del progetto sulla trasformazione e l'ampliamento delle reti elettriche.

I "senatori" hanno così mantenuto la loro decisione di abolire il cosiddetto "metodo del prezzo medio". Esso prevede che l'utile che il gestore della rete trae dall'accesso al mercato (acquistando per esempio elettricità a basso costo alla borsa dell'energia) venga ridistribuito ai consumatori finali.

«Questo metodo è troppo vincolante per i distributori di elettricità. Occorre concedere loro maggiore libertà affinché possano vendere l'energia a basso prezzo ai loro grossi clienti, per conservarli», ha sottolineato Robert Cramer (Verdi/GE).

Con l'abolizione del «metodo del prezzo medio» le economie domestiche dovranno sopportare tutti i costi della produzione. Il Tribunale federale aveva vietato questa pratica, ha sottolineato invano la consigliera federale Doris Leuthard.

«Per sostenere talune imprese che hanno perso il processo e sono arrabbiate, decidete senza alcuna consultazione di fare un cambiamento che avrà conseguenze tangibili sulle economie domestiche e le PMI. È difficile da capire», ha deplorato la ministra dell'energia.

La proposta accolta oggi dagli Stati era stata bocciata dal Nazionale che aveva elaborato una sua soluzione per sostenere l'energia idroelettrica. L'idea era di fornire ai consumatori unicamente elettricità che proviene da centrali svizzere, le quali producono corrente da fonti rinnovabili non sovvenzionate. In altre parole, il settore idroelettrico. Questa proposta era poi stata rinviata in commissione per studiarne le conseguenze.

La Camera dei cantoni giustifica la decisione odierna con la volontà di rafforzare la posizione dei gestori delle reti di distribuzione che producono autonomamente elettricità, a partire da energia idroelettrica in particolare.

Il progetto ritorna quindi al Consiglio nazionale.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE