Casse malati sempre più care. Il PPD vuole tirare il freno. Ma c’è chi teme che ai pazienti vengano poi negati i trattamenti troppo costosi
BERNA - I pronostici sono unanimi: in Svizzera i costi per la salute continueranno ad aumentare. Secondo Ernst & Young, entro il 2030 per la cassa malati si pagherà il doppio. E molte economie domestiche si troveranno in difficoltà. Ma il PPD non ci sta più. Come riferito dalla NZZ am Sonntag, il partito intende infatti lanciare un’iniziativa popolare contro l’esplosione dei premi. Di cosa si tratta? In sostanza di un freno automatico dei costi: se l’aumento dei premi supererà una determinata percentuale, la Confederazione e i Cantoni dovranno a intervenire.
«Non è possibile che ogni anno si assista a un aumento dei premi compreso tra il 4 e il 5%» afferma il consigliere agli Stati PPD Erich Ettlin. «Deve finalmente succedere qualcosa. I premi alle stelle stanno colpendo con forza il ceto medio». E di conseguenza i cittadini hanno sempre meno soldi per affrontare le altre spese. «Se la politica non fa nulla, a causa della frustrazione i cittadini opteranno per una cassa malati unica. Sarebbe controproducente».
Ma come frenare i costi? La questione per il PPD resta aperta. Le idee comunque non mancano. Si parla, per esempio, di preferire i trattamenti ambulatoriali a quelli stazionari. Oppure di un allentamento del principio territoriale: le casse malati dovrebbero pagare anche per le prestazioni prescritte in Svizzera ma che risultano essere più convenienti all’estero.
«È difficilmente praticabile» - La proposta del PPD non fa l’unanimità. L’UDC Sebastian Frehner vede di buon occhio che un partito di centro pensi a un’iniziativa popolare che faccia pressione sul settore sanitario. «Questi si mostrano renitenti a ogni misura volta alla riduzione delle spese». Ma si chiede se un freno ai costi sia effettivamente la via da percorrere: «È difficilmente praticabile. Non si può arrivare a ottobre e dire: “Limitiamo le prestazioni, non effettueremo più operazioni chirurgiche”».
«A discapito dei più deboli» - Sul fronte della sanità si sta muovendo anche il PS, che sta preparando un’iniziativa popolare per chiedere che i premi per la cassa malati non superino il 10% del reddito dell’economia domestica. Per la Sinistra il freno dei costi proposto dal PPD non sarebbe invece attuabile: «Alla fine i risparmi andrebbero a discapito dei più deboli, quali sono gli anziani e i malati cronici» afferma la consigliera nazionale PS Silvia Schenker. Una diminuzione dei costi si potrebbe ottenere soltanto con un razionamento dei trattamenti: «Si arriverà a dire: a partire da una certa età, non sarà più possibile ottenere una nuova anca o il medicamento più recente».
Il PPD vede molte possibilità di risparmio - Non la vede così Ettlin: secondo lui l’aumento dei costi si può frenare anche senza limitare le prestazioni. «Nella sanità c’è molto margine di risparmio». Ma serve più pressione sugli attori del settore. Il consigliere agli Stati fa dunque un confronto con il freno all’indebitamento per ristabilire il bilancio dello Stato: «Anche in questo caso prima della sua introduzione si diceva che non era attuabile. Non è così: sotto il peso del freno all’indebitamento si può soltanto risparmiare».