Sono già state raccolte da 55'000 a 60'000 firme. Moltissime provengono dal Ticino
BERNA - Il referendum contro la riforma Previdenza 2020 molto probabilmente riuscirà. Il termine per raccogliere le 50'000 firme necessarie scade il 6 luglio e il comitato promotore ne ha già riunite da 55'000 a 60'000.
«Per essere certi di avere abbastanza sottoscrizioni valide, puntiamo ad raccoglierne almeno 60'000», ha indicato all'ats Valérie Borloz, segretaria dell'Unione sindacale vodese e membro del comitato promotore. Tre quarti delle firme provengono dalla Romandia e dal Ticino, il resto dalla Svizzera tedesca.
«Speriamo di raccoglierne ancora, in particolare questo fine settimana in occasione della festa delle musica a Ginevra e di manifestazioni a Vevey (VD) e in Vallese», aggiunge Borloz.
Il comitato si oppone in particolare all'aumento dell'età pensionabile per le donne a 65 anni e al calo delle rendite del secondo pilastro causato dall'abbassamento del tasso di conversione dal 6,8% al 6,0%.
La riforma si compone di due parti: una modifica costituzionale che prevede un aumento dell'IVA e una legge che comprende tutte le altre decisioni. Formalmente il referendum contro la legge non sarebbe necessario visto che il decreto federale sull'IVA è comunque sottoposto a referendum obbligatorio. Il 24 settembre quindi probabilmente si voterà due volte sullo stesso tema. La riforma potrà entrare in vigore solo se entrambi gli oggetti verranno accettati.