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BERNABiglietti FFS, no a interferenze della politica

23.06.17 - 14:34
Biglietti FFS, no a interferenze della politica

 

BERNA - Non è necessaria una moratoria alla chiusura dei punti vendita di biglietti FFS gestiti da terzi. Lo pensa la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S) che, allineandosi al Consiglio federale, propone di respingere una mozione in tal senso depositata dall'omonima commissione del Nazionale.

Il testo chiedeva di obbligare le FFS a sospendere fino al 2020, per ragioni di tempo, la prevista chiusura di 52 punti vendita di biglietti gestiti da terzi. Ciò avrebbe consentito «di guadagnare tempo per avviare i necessari adeguamenti strutturali, ipotizzando alternative e soluzioni per proseguire la vendita di biglietti FFS presso terzi con il sostegno di nuovi partner pubblici e privati», si legge nella mozione.

La maggioranza della commissione non intende però interferire nelle competenze operative delle FFS, ma preferisce concentrarsi sugli obiettivi strategici, si legge nella sua presa di posizione odierna.

Una minoranza della CTT-S si oppone tuttavia alla prevista chiusura dei 52 punti vendita di biglietti FFS gestiti da terzi entro la fine del 2017 e vorrebbe così difendere le esigenze dei clienti interessati.

Raccolte 32'000 firme contro previste chiusure - Questa decisione aveva suscitato molte polemiche e con una petizione munita di 32'000 firme - oltre un quarto delle quali, 8500, raccolte in Ticino - l'Associazione traffico e ambiente (ATA) a fine marzo ha chiesto alle Ferrovie federali di rinunciare a chiudere tutti i loro "punti vendita partner".

Il motivo addotto dalle FFS è che l'utilizzo di questi canali negli ultimi anni è fortemente diminuito con la crescente tendenza all'acquisto di biglietti online. Abbandonando la collaborazione con terzi, le FFS prevedono di risparmiare circa 5 milioni di franchi all'anno sui costi di distribuzione.

L'ATA aveva definito «piuttosto modesto» il previsto risparmio di 5 milioni, corrispondenti alle commissioni versate ai partner per i biglietti venduti, considerato che «questa decisione colpisce circa un quarto di tutti i punti vendita con servizio in Svizzera».

La maggior parte delle firme sono state raccolte nelle regioni colpite: la Svizzera orientale, Basilea Campagna, il Giura bernese e il Ticino. Un portavoce dell'ATA ha precisato all'ats che nel cantone sudalpino ne sono state raccolte 8500, per la maggior parte alla stazione di Giubiasco, il cui sportello è gestito dall'associazione "inclusione andicap ticino", ex Federazione ticinese integrazione andicap (FTIA).

 

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