Il Consigliere federale lascia il Governo alla fine d'ottobre: «Ho bisogno di scrivere una nuova pagina della mia vita». Standing ovation al Nazionale
BERNA - Didier Burkhalter ha annunciato oggi a sorpresa le dimissioni dal Consiglio federale. Il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) lascerà la carica il 31 ottobre. Lo ha comunicato il presidente del Consiglio nazionale Jürg Stahl.
La lettera - Burkhalter ha comunicato la decisione di lasciare il Governo a Stahl e al presidente del Consiglio degli Stati Ivo Bischofberger con una lettera. Il consigliere federale ha affermato di «aver bisogno di scrivere una nuova pagina della sua vita», ha detto ancora il presidente della Camera del popolo.
Le président du Conseil national Jürg Stahl donne lecture de la lettre de
— Parl CH (@ParlCH) 14 giugno 2017
démission du conseiller fédéral Didier Burkhalter. pic.twitter.com/bducLIjYR2
Standing ovation del Nazionale - Stahl ha poi ringraziato il ministro neocastellano per l'impegno profuso durante la sua presenza in Governo. Il Nazionale gli ha poi tributato una standing ovation.
«Decisione presa domenica» - Il Consigliere federale, durante una conferenza stampa, ha dichiarato di aver preso la decisione la scorsa domenica. «È stata una scelta condivisa con il partito». Oggi Burkhalter ha avvisato delle sue dimissioni anche il Consiglio federale.
In Governo dal 2009 - L'esponente del PLR è stato eletto in Governo il 16 settembre 2009 in sostituzione del dimissionario Pascal Couchepin. Ha diretto dapprima il Dipartimento dell'Interno e dal 2012 quello degli Affari Esteri. È stato presidente della Confederazione dal primo gennaio al 31 dicembre 2014. Durante quel periodo è stato a capo pure dell'OSCE.
Il profilo - Nato il 17 aprile 1960 e cresciuto a Auvernier, sul lago di Neuchâtel, Didier Burkhalter ha mostrato da subito la sua vocazione politica, entrando nel Municipio di Neuchâtel a soli 31 anni. Dopo la licenza in scienze economiche nella città neocastellana, ha svolto diverse funzioni presso l'ateneo ed è in seguito stato attivo nell'economia privata. Dal 1985 è membro del Partito Radicale Democratico (PRD), oggi PLR. Dal 1991 al 2005 è stato municipale, nel 2003 è stato eletto in Consiglio Nazionale e nel 2007 in quello agli Stati. Il suo temperamento, poco incline all'utopia, lo ha portato ad occupare ruoli importanti in seno al partito. Nel 2005, le sue competenze di mediatore gli valgono la nomina a vicepresidente del Gruppo radicale alle Camere.