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Il Consiglio federale ha comunicato di voler portare la quota parte dell'imposta versata ai Cantoni al 20,5%, e non al 21,2% come raccomandato dall'organo di coordinamento
BERNA - Secondo i Cantoni il nuovo Progetto fiscale 17 (PF17) del Consiglio federale è già sulla cattiva strada. La ragione è che i Cantoni riceveranno meno soldi dalla Confederazione di quanto originariamente previsto. La Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) non ci sta.
La direzione della CDF ha reagito con incomprensione e stupore alla decisione dell'esecutivo dello scorso venerdì di abbassare la quota spettante ai Cantoni dell'imposta federale diretta (IFD) dal 21,2% al 20,5%. Lo si apprende in un comunicato odierno della CDF.
Nella Riforma III dell'imposizione delle imprese, respinta dal popolo, era previsto un aumento dal 17% al 21,2%. I Cantoni avrebbero incassato annualmente quasi un miliardo di franchi in più.
L'aumento era parte del compromesso e nella campagna della votazione era indiscusso, sostiene la CDF. La decisione del governo mette in pericolo l'equilibrio del progetto e non rispetta più il federalismo fiscale, criticano in Cantoni.
I direttori finanziari vogliono quindi impegnarsi attivamente nella procedura di consultazione e se necessario anche nella fase parlamentare per riottenere la quota del 21,2%.
Il Consiglio federale, in occasione della prima discussione sul PF17 di venerdì, ha comunicato invece di voler portare la quota parte dell'imposta versata ai Cantoni al 20,5%, e non al 21,2% come raccomandato dall'organo di coordinamento. I Cantoni riceveranno così 800 milioni di franchi in più rispetto alla situazione attuale. Il governo ha anche incaricato il Dipartimento federale delle finanze di elaborare un progetto, che sarà inviato in consultazione in settembre.
