Ne è convinto Martin Bäumle, presidente dei Verdi liberali che recentemente hanno presentato un’iniziativa denominata “matrimonio civile per tutti"
BERNA - Sulle questioni di società la Svizzera è un paese arretrato: ne è convinto il presidente uscente dei Verdi liberali (PVL) Martin Bäumle, il cui partito ha presentato un'iniziativa parlamentare, denominata "matrimonio civile per tutti", per far sì che tutti possano convolare a nozze, indipendentemente dal loro orientamento sessuale.
«Sono spesso sorpreso di quanto la Svizzera sia indietro in materia di società», afferma Bäumle in un'intervista pubblicata oggi dalla Aargauer Zeitung. «Se aspettiamo ancora saremo gli ultimi in Europa a riconoscere il matrimonio fra omosessuali, come è stato per il diritto di voto alle donne».
Il 53enne fa anche sapere che rimarrà nella direzione del partito e che manterrà a lungo il mandato al Nazionale. Bäumle aveva annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del PVL in maggio: guidava la formazione politica sin dalla sua fondazione, nel 2007.
Il consigliere nazionale zurighese valuta al 100% la probabilità che il suo partito esista ancora fra dieci anni e al 50% che allora possa avere un esponente in Consiglio federale.
Bäumle è contrario a fusioni nel centro dello scacchiere politico elvetico, ma è aperto a una cooperazione più stretta sui singoli temi. In questa legislatura la tendenza è però contraria, si lamenta il presidente PVL. La colpa è a suo avviso da attribuire al PPD, che si schiera di volta di volta in volta da sinistra a destra, invece che puntare a creare un centro forte.