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BERNAApprovato il primo supplemento al preventivo 2017

31.05.17 - 12:48
Approvato il primo supplemento al preventivo 2017

BERNA - Il Consiglio nazionale ha approvato oggi - con 119 voti contro 65 e 2 astenuti - un primo supplemento al preventivo 2017. Tale credito aggiuntivo di 215 milioni servirà per coprire il danno che Berna subirà in seguito al ricorso alle fideiussioni per tredici navi (nove cargo e quattro cisterna) della flotta mercantile elvetica, che saranno vendute.

Con 96 voti contro 89, la Camera del popolo ha invece respinto la richiesta di ulteriori 18 milioni destinati ai costi supplementari causati dal ritardo nel progetto informatico dell'amministrazione federale FISCAL-IT.

Con 111 voti contro 73 e 1 astenuto, il Nazionale ha pure bocciato un supplemento di 700'000 franchi per il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) per far fronte in particolare alla corruzione internazionale e al terrorismo. Nei due casi, la maggioranza formata da UDC e PLR ha avuto la meglio sulla minoranza costituita dalla sinistra e dal PPD. Il dossier ritorna quindi al Consiglio degli Stati, che ieri aveva approvato entrambi i crediti aggiuntivi.

Sì alla flotta mercantile, ma senza entusiasmo - I soldi supplementari alla flotta mercantile - presentati come "inevitabili" dal ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann - hanno dato adito a un dibattito vivace.

Alla fine l'aggiunta al preventivo è stata sì sostenuta, ma senza entusiasmo e non nelle stesse proporzioni di ieri alla Camera dei cantoni. Il Parlamento non ha altra scelta che votare sì, hanno dichiarato vari oratori oggi in aula.

Anche i consiglieri federali Johann Schneider-Ammann e Ueli Maurer, responsabili del dossier, hanno sottolineato come il margine di manovra sia limitato e ci si trovi sotto la pressione di interessi elevati - oltre un milione al mese - che reclamano le banche. Si tratta di coprire una perdita stimata in 190 milioni dal Consiglio federale, ai quali va aggiunta una riserva di 25 milioni, per un ammontare totale di 215 milioni di franchi.

Contro il credito si è schierato invano il consigliere nazionale Ulrich Giezendammer (UDC/AG). Il democentrista argoviese ha detto di pentirsi di aver votato nel 2008 in favore della fideiussione. All'epoca si era fidato ciecamente delle dichiarazioni dell'allora ministra dell'economia Doris Leuthard, che aveva definito "minimi" i rischi corsi dalla Confederazione, ha deplorato. La sua proposta di stralciare il credito è stata però respinta con 104 voti contro 69 e 14 astenuti.

Evitare il naufragio - La flotta mercantile elvetica - che dispone di una cinquantina di navi - è sostenuta dal 1959 dalla Confederazione tramite fideiussioni. Queste ultime mirano anzitutto a garantire l'approvvigionamento in merci del Paese. Tuttavia, la navigazione marittima attraversa una crisi mondiale, che interessa pure gli armatori svizzeri.

Banche e armatori stranieri hanno subìto perdite di svariati miliardi. I gruppi SCL e SCT, che contano complessivamente dodici navi, sono sprofondati in una crisi di liquidità e solvibilità. Avrebbero fatto fallimento nel 2016 senza il ricorso alle fideiussioni federali e ai finanziamenti versati negli scorsi mesi dalle banche.

Nonostante le misure di risanamento, nessuna soluzione valida è stata trovata. Secondo il governo, la vendita delle navi era la sola via d'uscita: contratti sono stati firmati in maggio e saranno eseguiti nei prossimi tre mesi. Inoltre, una tredicesima nave venduta dalla SCL a un investitore nel 2011 non è più redditizia. Anche in questo caso si sta delineando una soluzione che comporterà perdite per la Confederazione.

No a credito aggiuntivo per FISCAL-IT

Un altro credito aggiuntivo di 18 milioni destinato al progetto FISCAL-IT è stato invece bocciato. Tale supplemento sarebbe destinato a compensare i costi supplementari causati dal ritardo nel rinnovo totale delle applicazioni dell'Amministrazione federale delle contribuzioni che dovrebbero essere pronte entro la fine del 2018.

Il 15 febbraio il Consiglio federale aveva reso noto che FISCAL-IT costerà 26 milioni in più rispetto agli 85,2 milioni previsti inizialmente. Di questi, 18 milioni sono stati inclusi nel primo supplemento al preventivo. Visto che i mezzi a disposizione per il 2017 (11,7 milioni) rischiano di esaurirsi entro l'estate, il Dipartimento federale della finanze ha chiesto un anticipo di 3 milioni sui 18 previsti.

Complessivamente, il messaggio prevedeva una richiesta globale di crediti per 37 milioni di franchi. Per l'anno in corso questi crediti aggiuntivi provocherebbero un aumento dello 0,03% delle uscite autorizzate.

Detto delle bocciature di FISCAL-IT e del supplemento per l'MPC, altre aggiunte di un certo peso riguardano un trasferimento di credito di 6,9 milioni nel preventivo globale della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI), nonché fondi supplementari pari a 4,9 milioni per la riorganizzazione del settore Sicurezza delle informazioni e degli oggetti presso il Dipartimento federale della difesa (DDPS). Entrambe le aggiunte saranno interamente compensate.

Conti 2016 approvati all'unanimità

In precedenza, il Nazionale ha approvato all'unanimità il conto 2016 della Confederazione, nonché i tre conti speciali (Fondo per il finanziamento dell'infrastruttura ferroviaria, Fondo infrastrutturale e Regia federale degli alcool). I conti chiudono con un'eccedenza di 800 milioni di franchi, anziché con un deficit di 500 milioni come previsto dal preventivo.

Nonostante le maggiori entrate, il Consiglio federale prevede ulteriori misure di risparmio. A suo avviso, il risultato positivo è dovuto agli effetti generati dai tassi negativi. Senza i pagamenti anticipati dell'imposta federale diretta (IFD) e gli aggi sulle vendite di obbligazioni, il conto 2016 avrebbe chiuso con un deficit.

Attualmente, a chi paga l'IFD prima della scadenza viene corrisposto un interesse rimunerativo dello 0,25%. Ciò invita i contribuenti a pagare l'IFD volontariamente prima della scadenza. L'interesse è infatti superiore a quello applicato dalle banche. Proprio per evitare questo problema, il Dipartimento delle finanze (DFF) ha già comunicato che, almeno per il 2017, il tasso verrà azzerato.

Ieri anche il Consiglio degli Stati aveva adottato i conti all'unanimità.
 
 

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