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BERNASicurezza alimentare, sì al controprogetto all'iniziativa

07.03.17 - 10:55
Sicurezza alimentare, sì al controprogetto all'iniziativa

BERNA - Dopo gli Stati, il controprogetto all'iniziativa popolare "Per la sicurezza alimentare" raccoglie ampio sostegno anche al Consiglio nazionale, che oggi lo ha approvato con 173 voti contro 7 e 11 astensioni, raccomandando a popolo e Cantoni di respingere la proposta degli agricoltori. L'oggetto è pronto per le votazioni finali.

Il testo amplia i campi di applicazione dell'iniziativa e propone un concetto che va dal campo al piatto, ha rilevato a nome della commissione Christian Lüscher (PLR/GE).

Diversi oratori hanno sostenuto che la sicurezza alimentare, importante sia a livello globale che nazionale, deve essere affrontata con una formulazione più precisa e univoca di quella dell'iniziativa popolare, non lasciando spazio a interpretazioni divergenti.

Il controprogetto persegue un approccio olistico, che mira a preservare le basi della produzione, a ridurre i rifiuti alimentari e a garantire la permanenza di superfici coltive, ha sostenuto il ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann, precisando che quello proposto è "un testo non protezionistico e non rivolto al passato".

Una minoranza UDC chiedeva di inserire nel controprogetto il principio di una sicurezza alimentare garantita anche mediante l'attuazione fedele dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa. Visto che si parla di consumatori in Svizzera è necessario far capo all'articolo che limita l'immigrazione e le persone da nutrire, ha sostenuto Thomas Aeschi (UDC/ZG).

Il tentativo di introdurre dalla finestra l'articolo sull'immigrazione creerà una divergenza inutile con gli Stati, ha ammonito Lüscher, ottenendo appoggio dal plenum, che ha respinto la proposta con 138 contro 53 e 1 astenuto.

Christian Wasserfallen (PLR/BE) ha da parte sua messo in guardia dal pericolo di un progetto troppo centralizzatore e dirigista, senza tuttavia convincere la maggioranza. Marcel Dettling (UDC/SZ) e Albert Rösti (UDC/BE) si sono invece detti preoccupati dalle importazioni dall'estero. A tal proposito il ministro dell'economia ha garantito che esse saranno limitate allo stretto necessario e rilevato che "il controprogetto non dice nulla sul libero scambio".

L'Unione svizzera dei contadini (USC), promotrice dell'iniziativa, aveva assicurato che avrebbe ritirato la proposta se il controprogetto avesse ottenuto il sostegno da parte del Parlamento. Lanciato quale reazione alla Politica agricola 2014-2017, il testo ha raccolto 147'812 firme valide in soli tre mesi.

Formalmente riuscita nell'agosto del 2014, l'iniziativa chiede alla Confederazione di rafforzare l'approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari provenienti da una produzione indigena sostenibile. A tale scopo, le autorità federali sono chiamate fra l'altro ad adottare provvedimenti efficaci contro la perdita di terreni coltivabili.
 

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