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BERNALe decisioni di Trump preoccupano la Commissione della politica estera

31.01.17 - 13:53
La discussione è stata incentrata sulla decisione di vietare l'entrata negli Stati Uniti ai cittadini originari di sette Pesi a maggioranza musulmana e sulle conseguenze per la Svizzera
Le decisioni di Trump preoccupano la Commissione della politica estera
La discussione è stata incentrata sulla decisione di vietare l'entrata negli Stati Uniti ai cittadini originari di sette Pesi a maggioranza musulmana e sulle conseguenze per la Svizzera

BERNA - La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati si dice preoccupata dai cambiamenti in corso nella nuova amministrazione americana e in una prossima seduta esaminerà nei dettagli la politica di Donald Trump sotto i profili geostrategico, commerciale e della sicurezza.

Riunitasi alla presenza del "ministro" degli esteri Didier Burkhalter, e del capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca, Johann Schneider-Ammann, la commissione ha trattato in particolare dell'avvicendamento alla presidenza degli Stati Uniti e della valutazione da parte del DFAE delle prime decisioni adottate da Trump.

La discussione - informa una nota dei Servizi del parlamento - è stata incentrata, tra l'altro, sulla decisione di vietare l'entrata negli Stati Uniti ai cittadini originari di sette Paesi a maggioranza musulmana e sulle conseguenze per la Svizzera.

Per quanto concerne il nuovo orientamento degli USA in materia di politica commerciale, la commissione si è soffermata sul ritiro di Washington dal Partenariato transpacifico e sul futuro del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti. Proprio a tale riguardo è emersa la preoccupazione della commissione, che in una prossima seduta farà un ampio giro di valutazione su tutta la politica americana.

Levrat verso gli USA - Il socialista Christian Levrat, presidente della Commissione, andrà negli Stati Uniti dove incontrerà parlamentari americani e farsi sul posto un'idea che come sta cambiando la politica con l'avvento di Trump.

Lo ha reso noto lo stesso Levrat, il cui viaggio era in programma da tempo. Vedrà probabilmente membri della commissione esteri del Senato, ma non si sa per il momento se incontrerà anche esponenti dell'amministrazione. Egli ha detto di ritenere importanti i contatti diretti negli USA, per capire le ripercussioni del divieto di entrata in territorio americano per chi viene da determinati Paesi, ma anche i rapporti con la Russia e la politica di sicurezza della nuova amministrazione. Nel suo viaggio in qualità di presidente della commissione, non avrà un mandato specifico.

Altre decisioni - Con 10 voti contro 2, ha approvato il protocollo alla Convenzione concernente il lavoro forzato, che affronta tra l'altro la tratta di esseri umani. La maggioranza della Commissione reputa che esso permetta di reagire alle nuove forme di lavoro forzato e obbligatorio e che la lotta contro questo fenomeno sia un atto di solidarietà internazionale.

Ha inoltre approvato senza voti contrari un credito d'impegno di 800 milioni di franchi per la garanzia di un prestito al Fondo fiduciario per la lotta alla povertà e la crescita del Fondo monetario internazionale (FMI). Questo progetto, per la commissione, è conforme agli obiettivi della politica economica estera della Svizzera e consente ai Paesi a basso reddito di portare avanti adeguamenti strutturali e di gettare le basi per una crescita economica sostenibile.

Infine ha deciso, senza opposizioni, di sostenere le linee guida del mandato negoziale per un accordo di libero scambio tra gli Stati dell'Associazione europea di libero scambio (AELS) e gli Stati del Mercato comune del Sud (MERCOSUR). La commissione, che è favorevole a integrare nell'accordo alcune disposizioni relative alla protezione sociale e ambientale, ritiene che esso consenta di promuovere la competitività dell'economia svizzera in una regione importante.

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