L'ex-consigliera federale dice la sua sulla naturalizzazione agevolata dei terza generazione: «Sono giovani integrati che portano avanti la nostra nazione»
BERNA - L'ex-consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf (PBD), a dispetto dei suoi trascorsi fra le fila dell'UDC, è fra i sostenitori della Naturalizzazione agevolata per cittadini stranieri di terza generazione. 20 Minuten l'ha intervistata per parlare di un tema che sta dividendo l'opinione pubblica.
Signora Widmer-Schlumpf, come mai sostiene la naturalizzazione agevolata?
È semplice, perché i nipoti di chi è emigrato in Svizzera ormai sono perfettamente integrati nella nostra società. Si tratta di giovani motivati che stanno portando avanti la nostra nazione assieme ai nostri ragazzi. I miei figli quando erano a scuola avevano in classe diversi stranieri di terza generazione.
Quando nel 2004 si era già parlato di "naturalizzazione-light" lei era ancora fra le fila dell'Udc e quindi era per il "no". Cosa è cambiato?
A quei tempi si parlava di un ottenimento automatico del passaporto rossocrociato. Sono fermamente contraria agli automatismi in questa materia. L'attuale proposta richiede che se un cittadino straniero di terza generazione vuole diventare svizzero debba comunque presentare. Nessuno deve diventare svizzero facilmente.
Gli oppositori ritengono che questa modifica viene imposta dall'alto e non tiene in considerazione delle necessità di cantoni e comuni...
La Confederazione deciderà se accettare o meno queste domande, i cantoni però non sono affatto esclusi. Possono controllare la loro fedina penale, se hanno usufruito dell'assistenza, se hanno debiti, eccetera...
Secondo gli esperti di islamismo, le terze generazioni sono quelle più a rischio radicalizzazione rispetto ai loro genitori e nonni. È preoccupata?
No perché la stragrande maggioranza di quelli che potranno beneficiare dal cambiamento saranno cittadini italiani. Di sicuro chi, nel nome del radicalismo, si macchia di crimini e non riconosce l'eguaglianza fra uomo e donna né la libertà di coscienza ed espressione non può diventare e non diventerà mai cittadino svizzero.