Cerca e trova immobili

SVIZZERANessun obbligo di giustificarsi se non si assume un residente

05.12.16 - 20:13
Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale per 139 voti a 54 durante l'esame particolareggiato riguardante l'applicazione dell'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa
Ti-Press
Nessun obbligo di giustificarsi se non si assume un residente
Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale per 139 voti a 54 durante l'esame particolareggiato riguardante l'applicazione dell'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa

BERNA - In caso di disoccupazione "molto superiore alla media" in determinati gruppi professionali, settori di attività o regioni economiche, i datori di lavoro dovrebbero essere obbligati a convocare i disoccupati residenti il cui profilo corrisponde all'impiego. Se non li assumono, non dovrebbero tuttavia giustificarsi.

Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale per 99 voti a 66 e 29 astenuti (tutti PPD), durante l'esame particolareggiato riguardante l'applicazione dell'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa accolta dal popolo il 9 di febbraio 2014. Il dossier ritorna agli Stati per l'eliminazione delle divergenze.

Senza sorprese, seguendo le raccomandazioni della sua commissione preparatoria, oggi il Nazionale ha aderito - correggendola in alcuni punti - alla versione della legge approvata la settimana scorsa dagli Stati su proposta del "senatore" Philipp Müller (PLR/SO). In questo modello non si parla né di soglie né di immigrazione, come invece deciso in prima lettura dal Nazionale durante la sessione autunnale.

Come detto, grazie a una maggioranza PLR, PS, Verdi, Verdi liberali e Partito borghese democratico, il plenum ha corretto alcuni punti della versione licenziata dalla Camera dei cantoni.

Rispetto ai "senatori", il Nazionale vuole che le misure a livello di mercato del lavoro scattino in caso di disoccupazione "molto superiore alla media", e non solo in caso di "un tasso di disoccupazione superiore alla media". Spetterà al Consiglio federale per via di ordinanza precisare questo passaggio della legge.

Il tasso dei senza lavoro, inoltre, non dovrà essere considerato solo a livello di gruppi professionali o settori di attività, ma anche più in generale di regioni economiche. Questa aggiunta è stata voluto affinché si tenesse conto delle differenze cantonali: "la situazione del Ticino - ha dichiarato Isabelle Moret (PLR/VD) - è diversa da quella degli altri Cantoni".

Il Nazionale vuole sì obbligare i datori di lavoro a sentire i disoccupati iscritti agli Uffici regionali di collocamento (URC) il cui profilo corrisponde a quello del posto vacante, ma non intende costringerli a giustificarsi se hanno optato per un'altra soluzione, magari un lavoratore estero o un frontaliere. Stralciando questa disposizione, il plenum non ha voluto sovraccaricare eccessivamente le società, specie le piccole e medie imprese, di burocrazia.

Il tentativo dell'UDC e PPD di favorire i disoccupati domiciliati in Svizzera nella ricerca di un impiego è stata bocciata. Secondo la maggioranza del plenum, sostenuta dalla Consigliera federale Simonetta Sommaruga, si tratta di un aggiunta discriminatoria nei confronti dei lavoratori Ue, quindi contraria all'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC).

Diversi oratori UDC e PPD hanno fatto notare che tutti si possono iscrivere agli URC, frontalieri e lavoratori esteri in cerca di lavoro compresi. La tanto strombazzata preferenza indigena "è una presa in giro degli elettori", ha tuonato invano Natalie Rickli (UDC/ZH).

La Camera del popolo ha inoltre voluto fare un gesto nei confronti dei Cantoni di frontiera. Quest'ultimi, in caso di problemi economici e sociali causati dai frontalieri, dovrebbero poter proporre misure correttive al Consiglio federale, nel rispetto tuttavia degli impegni internazionali del Paese, ossia della libera circolazione delle persone.

Il rispetto dell'ALC è stato il leitmotiv dell'intero dibattito odierno. Per la maggioranza del plenum è fuori discussione mettere in forse questo accordo, col rischio di far cedere l'intero pacchetto dei Bilaterali I.

Da qui la bocciatura della camera sia del modello proposto dall'UDC di un applicazione letterale - ossia con tetti massimi, contingenti e preferenza indigena - dell'articolo 121a della Costituzione federale, sia del modello di applicazione proposto dal PPD, e simile a quello votato dal Nazionale lo scorso autunno.

Il modello democristiano, difeso in aula dal consigliere nazionale ticinese Marco Romano, prevede per esempio la possibilità per il Consiglio federale di adottare misure appropriate limitate nel tempo e nello spazio in caso di problemi economici e sociali importanti (per esempio un forte afflusso di frontalieri) che siano il meno possibile in conflitto con l'accordo sulla libera circolazione delle persone. Se tuttavia il comitato misto Svizzera-Ue fosse contrario alle misure adottate da Berna, passati 60 giorni il parlamento dovrebbe potersi esprimersi sul seguito della procedura, limitando, se necessario in maniera unilaterale l'immigrazione.

Un'opzione, quest'ultima, invisa alla maggioranza e alla stessa Sommaruga poiché contraria agli impegni internazionali della Svizzera.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

madras 7 anni fa su tio
Cari consiglieri Nazionali allora le vostre paghe fatevele pagare dai frontalieri, perché noi siamo stufi di mantenervi, mentre non fate niente per tutelarci. WQuindi lavorate per gli stranieri e qundi da noi neanche più un franco.

cerea 7 anni fa su tio
Con una legge del genere le aziende che vogliono assumere i frontalieri se la rideranno alla grande, riceveranno i candidati disoccupati, pro-forma, e poi assumeranno uno straniero, e senza che nessun gliene chieda motivazione. E' chiaramente una clamorosa presa per i fondelli, i referendum popolari non valgono più nulla, vedi quello per l'espulsione degli stranieri che delinquono.

tip75 7 anni fa su tio
vergogna

tazmaniac 7 anni fa su tio
soliti senzapalle, lecchini dell'UE ... che poi, quando fa comodo a qualche invasato ignorante, si mette a sbraitare alla dogana, a proposito dei bilaterali e della libera circolazione di persone e merci (ovviamente, solo quando fa comodo a loro...). E i nostri pollitici cosa fanno? 90° ... inetti!

Arwen 7 anni fa su tio
Che grandissima presa per i fondelli!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! .... e non aggiungo altro! ... a che serve andare a votare se poi fanno sempre come vogliono "loro".......... Povera Svizzera e poveri noi residenti ... presi a calci nel .....

Talia 7 anni fa su tio
Pasticcio o no, chi l'ha fatto è stato democraticamente eletto. La volontà popolare è salva, anche se un tantino confusa.

Danny50 7 anni fa su tio
è la farsa continua. di questo passo si obbligherà i datori di lavoro ad ingaggiare uno straniero altrimenti sarà espulso dal territorio. gli svizzeri che restino a casa tanto non hanno bisogno di lavorare. la votazione del 9/2 era uno scherzo.
NOTIZIE PIÙ LETTE