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BERNAIl presidente slovacco Andrej Kiska a Berna

21.10.16 - 18:22
La delegazione, dopo una visita al Politecnico, ha incontrato il presidente Schneider-Ammann e i Consiglieri Sommaruga e Burkhalter
Il presidente slovacco Andrej Kiska a Berna
La delegazione, dopo una visita al Politecnico, ha incontrato il presidente Schneider-Ammann e i Consiglieri Sommaruga e Burkhalter

BERNA - La politica europea e le relazioni bilaterali sono stati temi i centrali della visita in Svizzera del presidente slovacco Andrej Kiska, giunto oggi a Berna dove è stato accolto con gli onori militari. La Slovacchia detiene attualmente la presidenza di turno dell'Ue.

Kiska, che ha dapprima visitato il Politecnico federale di Zurigo, è stato ricevuto alla residenza governativa del Lohn, dove ha avuto colloqui con il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann e con i consiglieri federali Simonetta Sommaruga e Didier Burkhalter. Presente anche il ministro degli esteri slovacco Miroslav Lajčák.

La delegazione guidata da Kiska, indica un comunicato del Dipartimento federale dell'economia, ha informato sugli obiettivi della presidenza slovacca sino a fine 2016, mentre i membri del Consiglio federale hanno spiegato il processo parlamentare in corso a Berna concernente la revisione della legge sugli stranieri e l'attuazione dell'iniziativa sull'immigrazione di massa.

«Abbiamo indicato a grandi linee il punto in cui si trova il processo parlamentare e abbiamo ribadito le nostre intenzioni e i nostri obiettivi», ha detto Schneider-Ammann in un incontro con i giornalisti. A proposito di preferenza nazionale light, «abbiamo risposto a domande concernenti la proposta discussa in Consiglio nazionale» e che verrà sottoposta in dicembre al Coniglio degli Stati.

Kiska dal canto suo ha detto che le relazioni tra Svizzera e Ue sono buone e che un eventuale deterioramento dei rapporti bilaterali non sarebbe vantaggioso per nessuno. «Dobbiamo ancora lavorare», ha precisato dicendosi fiducioso che una soluzione potrà presto essere raggiunta. Interrogato sulla compatibilità della preferenza nazionale light con i principi della libera circolazione, Kiska non ha voluto prendere posizione.

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