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BERNA120mila firme per la tutela dell'essere umano

10.10.16 - 11:00
La Cancelleria federale ha ricevuto in anticipo le firme per l'iniziativa popolare "Per imprese responsabili", sostenuta da 80 organizzazioni
120mila firme per la tutela dell'essere umano
La Cancelleria federale ha ricevuto in anticipo le firme per l'iniziativa popolare "Per imprese responsabili", sostenuta da 80 organizzazioni

BERNA - Le aziende elvetiche - anche quelle che operano all'estero - devono rispettare i diritti umani e ambientali. È quanto sostengono 80 organizzazioni che oggi hanno consegnato alla Cancelleria federale le 120'000 firme raccolte per l'iniziativa popolare "Per imprese responsabili - a tutela dell'essere umano e dell'ambiente".

Tra i membri del comitato d'iniziativa figurano nomi importanti della politica e della società civile, come le ex consigliere federali Ruth Dreyfuss (PS) e Micheline Calmy-Rey (PS), l'ex consigliere agli Stati ticinese PLR Dick Marty (co-presidente del comitato) e l'ex consigliera nazionale Chiara Simoneschi-Cortesi (PPD), già presidente dell'Assemblea federale. Completano il drappello di personalità l'ex presidente del CICR Cornelio Sommaruga e l'ex giudice federale Giusep Nay.

Sostengono l'iniziativa anche associazioni quali Amnesty International, Pane per tutti, Sacrificio quaresimale, Public Eye (ex Dichiarazione di Berna), Alliance Sud, Swissaid, Terre des Hommes (Svizzera), Ethos e Greenpeace.

In Svizzera e all'estero - L'iniziativa chiede al Consiglio federale di prendere provvedimenti «per rafforzare il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente da parte dell'economia». Nelle intenzioni dei promotori, le società con sede in Svizzera dovranno «rispettare anche all'estero i diritti umani riconosciuti a livello internazionale e le norme ambientali internazionali; esse devono provvedere affinché tali diritti e tali norme siano rispettati anche dalle imprese da esse controllate».

Le aziende e in particolare le multinazionali dovrebbero inoltre rispondere «del danno che le imprese da esse controllate cagionano nell'esercizio delle loro incombenze d'affari, violando diritti umani riconosciuti a livello internazionale o norme ambientali internazionali». Ciò non vale se «dimostrano di aver usato tutta la diligenza richiesta (...)».

La consegna delle firme è avvenuta con qualche giorno di anticipo, visto che il termine per la raccolta delle 100 mila sottoscrizioni necessarie scade il 21 ottobre 2016. Ma il comitato promotore è sicuro che il popolo sarà chiamato a pronunciarsi sul testo. Nel luglio scorso, da un sondaggio dell'istituto Demoscope è emerso che le preoccupazioni espresse dall'iniziativa sulle imprese responsabili sono condivise da una grande maggioranza della popolazione, sottolineano i promotori.

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