«Non è possibile che l'essere umano debba piegarsi sempre alle esigenze del capitale» ha aggiunto Jacqueline Badran. Marco Chiesa: «Testo compatibile al cento per cento»
BERNA - Il PS svizzero non sembra avere un orientamento unitario sull'iniziativa "Prima i nostri!": dopo il consigliere nazionale Cédric Wermuth (AG), che ha invitato a non concedere la garanzia federale al mandato costituzionale ticinese, scende ora in campo la collega di partito Jacqueline Badran (ZH): "avrei votato sì anch'io", afferma.
Non è possibile che l'essere umano debba piegarsi sempre alle esigenze del capitale, afferma l'imprenditrice quasi 55enne in dichiarazioni riportate oggi dal Blick. A suo avviso è il capitale che deve essere al servizio dell'uomo, e non il contrario.
"Nella sua forma attuale la libera circolazione è un costruzione neoliberale", sostiene la consigliera nazionale. "Poter vivere con dignità laddove ci si trova a casa dovrebbe essere uno dei più importanti diritti dell'essere umano".
Nello stesso articolo, Marco Chiesa, consigliere nazionale UDC, definito dal quotidiano "il padre dell'iniziativa", assicura che l'articolo costituzionale approvato dai ticinesi «è compatibile con la Costituzione federale». Chiesa ha spiegato che il Ticino non ha nulla contro i frontalieri, ma «vi sono sempre più residenti che vengono sostituiti da loro». Secondo il consigliere nazionale ticinese anche la sinistra dovrebbe preoccuparsi di questo fenomeno che già l'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa aveva sollevato. «In questo senso abbiamo varato una soluzione specifica per il nostro cantone», ha concluso Chiesa.
Non è della stessa opinione Andrea Caroni, consigliere alla Camera Alta del PLR: «Neppure l'iniziativa contro l'immigrazione di massa permette ai cantonai di violare i trattati della Confederazione e del diritto federale»