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Il Consiglio nazionale chiede una pena detentiva da uno a cinque anni
BERNA - Le violenze di cui sono vittime i funzionari dovrebbero essere punite con una pena detentiva da uno a cinque anni. Il Consiglio nazionale ha accolto oggi - con 92 voti contro 72 e 12 astenuti - una mozione democentrista mediante la quale intende si intende lottare contro l'aumento delle aggressioni nei confronti degli agenti di polizia. Il Consiglio degli Stati deve ancora pronunciarsi.
Nel 1984, 394 persone sono state condannate per violenza o minaccia contro le autorità e i funzionari. Nel 2012, questa cifra è salita a 1821, ha dichiarato Andrea Geissbühler (UDC/BE), che ha ripreso un testo depositato dall'ex consigliere nazionale e oggi consigliere di Stato vallesano Oskar Freysinger (UDC).
Per l'autore della mozione, le autorità - e in particolare gli agenti di polizia - devono essere meglio protette e le pene devono essere rese più severe. Gli aggressori dovrebbero essere puniti fino a cinque anni di prigione, anziché fino a tre come avviene attualmente, indipendentemente dal fatto se abbiano agito da soli o se il reato sia stato commesso in seno a un assembramento di persone.
Secondo il Consiglio federale, tale giro di vite non farebbe abbassare il numero di infrazioni. Inoltre, gli autori di violenze contro funzionari sono già sufficientemente puniti: da un lato, tramite il reato contro un'autorità dello Stato e, dall'altro, tramite quello contro l'integrità personale del funzionario.
Nel settembre 2014, i "senatori" avevano affossato una mozione di Didier Berberat (PS/NE) che voleva perseguire d'ufficio le infrazioni penali commesse contro magistrati durante l'esercizio della loro attività professionale.
