I socialisti sostengono che il solo modo per contenere i costi sia di «considerare la sanità come un servizio pubblico»
BERNA - Per il Partito socialista svizzero l'annunciato nuovo aumento dei premi malattia è un «pesante tributo alla liberalizzazione e alla corsa al profitto nel settore sanitario» a carico della popolazione. Solo i poteri pubblici - sostiene il PS - possono controllare l'offerta e i costi, lasciare il settore sanitario nelle mani dei privati non può che peggiorare la situazione.
«Troppi attori privati guardano al settore sanitario come a un semplice mercato dove i profitti piovono» e «hanno interessi diretti a che le prestazioni siano sempre più numerose e più onerose», scrive il PS in una nota. Il solo modo di contenere i costi - aggiunge - è di «considerare la sanità come un servizio pubblico».
A breve termine il partito esige una riforma dei sussidi per attutire l'onere dei premi, affinché nessuna economia domestica debba pagare per essi più del 10% del suo budget. Una proposta sostenuta anche dall'Unione sindacale svizzera che è però già stata bocciata la settimana scorsa dal Consiglio degli Stati.
Il PS comunque non si scoraggia: iniziative popolari in tal senso sono state lanciate in diversi cantoni (Argovia, Basilea Città, Berna, San Gallo, Vaud) e altre «seguiranno prossimamente». Il gruppo socialista depositerà inoltre in questa sessione una serie di proposte per contenere i costi sanitari.