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BERNANonostante la Brexit, la Svizzera continua le trattative con l'UE

27.06.16 - 21:13
Jacques de Watteville: «Non siamo in un vicolo cieco. La Brexit non cambia le cose»
Nonostante la Brexit, la Svizzera continua le trattative con l'UE
Jacques de Watteville: «Non siamo in un vicolo cieco. La Brexit non cambia le cose»

BERNA - Il negoziatore svizzero Jacques de Watteville ha voluto lanciare oggi un messaggio positivo da Bruxelles in relazione alle trattative della Confederazione con l'Unione europea (UE): «non siamo in un vicolo cieco», nonostante la Brexit.

«Sono contento che i lavori continuino, malgrado la situazione e il clima particolari», ha dichiarato il segretario di Stato ai media svizzeri. De Watteville si è intrattenuto oggi con il suo omologo europeo Christian Leffler per circa un'ora e mezza. Abbiamo avuto discussioni "costruttive", ha indicato il negoziatore elvetico.

Politicamente e visto il contesto, sarebbe una buona cosa per l'UE trovare una soluzione con la Svizzera, ha valutato. E per la Confederazione, la Brexit non cambia le cose.

«C'è bisogno di una soluzione, è nell'interesse di entrambe le parti». Il messaggio degli interlocutori europei è per il momento di continuare i lavori previsti, ha aggiunto il diplomatico.

Le discussioni tecniche sulla libera circolazione delle persone e un accordo istituzionale, salvo imprevisti, proseguiranno durante l'estate.

Il segretario di Stato alla Migrazione Mario Gattiker dovrebbe incontrare il suo omologo europeo Richard Szostak il 6 luglio, secondo informazioni della stampa tedesca. Un interlocutore che de Watteville ha visto brevemente oggi.

Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker non ha peraltro ancora preso posizione formalmente sul dossier della libera circolazione delle persone. Il suo incontro con il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann è sempre all'ordine del giorno, entro fine luglio, al Parlamento europeo a Strasburgo.

Il termine per l'applicazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa scade a febbraio 2017. Passata questa data, la Svizzera dovrebbe instaurare una clausola di salvaguardia unilaterale per applicare il testo, come ha annunciato il Consiglio federale.

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