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SVIZZERA«Sì ad un registro nazionale per le professioni mediche»

07.06.16 - 15:29
Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato, con 181 voti contro 5 e 3 astenuti, la legge per migliorare la sicurezza dei pazienti
«Sì ad un registro nazionale per le professioni mediche»
Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato, con 181 voti contro 5 e 3 astenuti, la legge per migliorare la sicurezza dei pazienti

BERNA - Per migliorare la sicurezza dei pazienti e sorvegliare l'esercizio delle attività sanitarie sarà istituito un registro nazionale delle relative professioni. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale ha approvato, con 181 voti contro 5 e 3 astenuti, la relativa legge ad hoc.

Con la nuova Legge federale sulle professioni sanitarie (LPSan) si intende promuovere e garantire la qualità della formazione impartita dalle scuole universitarie professionali (SUP) e dell'esercizio della professione del personale sanitario.

Si tratta, tra l'altro, di proteggere i pazienti da pratiche poco ortodosse. In questo senso il registro, in cui saranno iscritte le eventuali misure disciplinari, permetterà di evitare che un professionista sanzionato possa continuare a esercitare.

Il registro sarà istituito sul modello di quello delle professioni mediche che già censisce medici, dentisti, chiropratici, farmacisti e veterinari. Al suo interno verrà precisato quale diploma ha ottenuto il singolo praticante.

Mauro Tuena (UDC/ZH) ha proposto di rinunciare a questo catalogo, sostenendo che i registri cantonali esistenti sono sufficienti. Questo strumento nazionale è invece essenziale per garantire la qualità delle cure, ha replicato Géraldine Marchand (PPD/VS) a nome della commissione. Il suo parere è stato ampiamente seguito dal plenum con 121 voti contro 63.

Altro scopo della LPSan: armonizzare i requisiti per le formazioni che conducono all'ottenimento di un bachelor. Sono interessate cure infermieristiche, fisioterapia, ergoterapia, ostetricia, alimentazione e dietetica, optometria e osteopatia.

Durante le discussioni in aula c'è stato un lungo dibattito sulla facoltà di ampliare o ridurre questo elenco. Verena Herzog (UDC/TG), temendo un aumento dei costi sanitari, avrebbe voluto escludere l'osteopatia. Mathias Reynard (PS/VS) ha auspicato l'aggiunta della radiologia medico-tecnica. Rosmarie Quadranti (PBD/ZH) voleva introdurre le cure infermieristiche con specializzazione come infermiere di pratica avanzata. Le tre proposte sono state bocciate.

Reynard avrebbe anche voluto dare la competenza al Consiglio federale di designare altre professioni sanitarie da sottoporre alla LPSan (proposta bocciata con 122 voti contro 66 e una astensione). Il Nazionale ha anche seguito Consiglio federale e Consiglio degli Stati respingendo una regolamentazione giuridica del ciclo di master. Solo l'osteopatia potrà beneficiarne.

Grazie a questa legge si dovrebbe poter ovviare alla penuria di personale sanitario qualificato proprio mentre il numero di pazienti anziani e dei malati cronici è in aumento. Anche il riconoscimento dei diplomi stranieri e la mobilità intercantonale dovrebbero giovarne.

La Camera del popolo ha del resto approvato (con 96 voti contro 93), come richiesto dal Consiglio federale, le basi legali per la creazione di un programma volto a lottare contro la carenza di personale qualificato. Con 95 voti contro 94 e un astenuto, ha però respinto il credito di 8 milioni di franchi per la sua attuazione nel periodo 2017-2020.

L'opposizione a questo sostegno finanziario, aggiunto dal Consiglio federale dopo il dibattito tenutosi in marzo al Consiglio degli Stati, è venuto soprattutto dall'UDC e dal PLR. Per Marcel Dettling (UDC/SZ) non è compito della Confederazione provvedere a tali sovvenzioni.

Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati.

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