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SVIZZERA/ERITREAAeschi: "L'Eritrea non è quell'inferno che tutti raccontano"

10.02.16 - 20:09
Per Aeschi i richiedenti asilo eritrei in Svizzera e in Europa sono spinti in gran parte da motivazioni economiche
Aeschi: "L'Eritrea non è quell'inferno che tutti raccontano"
Per Aeschi i richiedenti asilo eritrei in Svizzera e in Europa sono spinti in gran parte da motivazioni economiche

ASMARA - Il consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC/ZG), uno dei parlamentari svizzeri recatisi negli ultimi giorni in Eritrea, auspica un'intensificazione delle relazioni tra Berna e Asmara, soprattutto per verificare di prima mano la situazione umanitaria sul posto e per facilitare il rinvio nel Paese africano dei richiedenti asilo originari del Paese. Come i suoi colleghi di viaggio, ritiene che l'Eritrea non è "l'inferno" dipinto dai vari rapporti internazionali, anche dell'Onu, e dai media.

Vari politici elvetici si sono recati la scorsa settimana in Eritrea. Accanto a Aeschi hanno fatto parte del viaggio i consiglieri nazionali Yvonne Feri (PS/AG) e Claude Beglé (PPD/VD) nonché la consigliera di Stato argoviese Susanne Hochuli (Verdi). Ieri vi si è recato anche il loro collega Christian Wasserfallen (PLR/BE).

Come già dichiarato da Hochuli alla stampa domenicale, Aeschi, attualmente in India, in due interviste telefoniche all'ats e a Le Temps, sostiene in sostanza che la situazione nel Paese non fa pensare a uno Stato totalitario. Afferma di aver potuto discutere liberamente con la popolazione, reticente solo nel rispondere a domande relative a parenti in carcere. Affermazioni analoghe sono state fatte questa sera ai microfoni della radio romanda RTS da Beglé.

Il consigliere nazionale dell'UDC indica inoltre che gli svizzeri non hanno avuto modo di visitare le prigioni, ciò che le autorità di Asmara, stando a dichiarazioni della consigliera federale Simonetta Sommaruga, vietano pure al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).

Per Aeschi i richiedenti asilo eritrei in Svizzera e in Europa sono spinti in gran parte da motivazioni economiche. L'Eritrea, afferma il consigliere nazionale, è effettivamente un Paese molto povero. Durante il viaggio la rilevanza della migrazione economica è stata sottolineata anche dall'ambasciatore dell'Ue, Christian Manahal. Il diplomatico conferma all'ats quanto sostenuto da Aeschi, apportando una precisazione: gli eritrei lasciano il loro Paese anche in seguito al servizio militare, che li costringe sotto le armi per durate indefinite.

Aeschi non esclude violazioni dei diritti dell'uomo, ma non le considera imperanti. La Svizzera dovrebbe inviare sul posto una commissione per fare luce sulla situazione. Una commissione dell'Onu, in un rapporto particolarmente severo con Asmara, si è basata solo su testimonianze di espatriati.

Per il consigliere nazionale un accordo di riammissione è realistico. Altrimenti non si spiega come migliaia di eritrei costretti da Israele in campi nel deserto preferiscano tornare nel loro Paese. La tortura non è sicuramente sistematica.

Aeschi chiede quindi che il segretario di Stato segretario di Stato per le migrazioni Mario Gattiker allacci contatti intensi con Asmara. La Svizzera dovrebbe inoltre aprirvi un'ambasciata - attualmente è l'ambasciatore in Sudan che si occupa dell'Eritrea.

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COMMENTI
 

Calotta Polare 8 anni fa su tio
"Sistematiche, diffuse e palesi violazioni dei diritti dell'uomo, in un contesto di totale mancanza di garanzie legali". Lavori forzati, incarcerazioni ingiustificate, servizio militare di durate illimitata, tortura, incarcerazioni degradanti... Quelle citate sono le osservazioni delle nazioni unite, di amnesty international, di human rights watch. Se poi Aesci ha visto altro forse lo hanno accolto molto bene. Ovviamente nelle carceri non gli è stata data possibilità di vedere nulla

Sir Stanley 8 anni fa su tio
Ma come si può pensare che un paese che impedisce al Comitato internazionale della Croce Rossa di visitare le carceri maltratti la popolazione o abbia qualcosa da nascondere? E poi se le persone finiscono in carcere ci sarà pure un motivo; probabilmente molti saranno addirittura degli ingrati che hanno osato criticare il regime di Asmara. Altro che aiutare gli immigrati eritrei, la Svizzera farebbe meglio ad estendere la collaborazione militare anche con la dittatura eritrea, che ha il merito di tenere sotto controllo pericolosi agitatori, così come già avviene provvidenzialmente con l'esercito israeliano.

streciadalbuter 8 anni fa su tio
Finalmente si comincia a fgar luce su questi clandestini di eritrei che non scappano da nulla.Speriamo che le autorita`li rimandino nel loro paese prima che finiscano come i tamil che non se ne sono piu`andati

Meno 8 anni fa su tio
Risposta a streciadalbuter
Sarebbe da prendere con le pinze quello che dice un politico che ha tutto l'interesse a parlare male degli stranieri. Per contro tante, tantissime organizzazioni denunciano continuamente mancanza dei diritti basilari, persecuzioni, assenza di uno stato di diritto ecc. Forse il pollo era questo ganasa che non capisce che a queste visite viene organizzato tutto per non far vedere le (tante) cose che non funzionano. Lo so che cerchi pretesti per avercela con gli stranieri...e può essere anche legittimo, ma se i pretesti non concidono con i fatti?

GI 8 anni fa su tio
Proporrei anche di raddoppiare gli aiuti (non ovviamente con bonifico bancario, ma strutture e materiale...) ed un bel volo di ritorno !

mgk 8 anni fa su tio
Avendo vissuto sotto gli azzurri non e peggi0 (impossibile) del belpaese

cerea 8 anni fa su tio
Ovvio che siamo dei polli. Ci sono Eritrei rifugiati che per le vacanze sono tornati al paesello, quindi secondo Sommaruga, hanno rischiato la vita per tornare a far visita ai parenti. E' ora di finirla, speriamo che l'UDC riesca a far cessare questa presa per i fondelli.

streciadalbuter 8 anni fa su tio
Risposta a cerea
Per fortuna che c`é l`UDC.Patrick 28,dove sei?

Lonely Cat 8 anni fa su tio
Risposta a cerea
Altro che polli! Se ci facciamo prendere per i fondelli da gente con il QI più basso di tutti, secondo una pubblicazione di qualche mese fa, mi chiedo se hanno poi calcolato bene il nostro! :)
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