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SVIZZERAGli assi cardinali di Comte? "Apertura e cultura"

30.11.15 - 18:35
Il suo predecessore, Claude Hêche, ha ricordato che il Parlamento "non è una torre di avorio"
Gli assi cardinali di Comte? "Apertura e cultura"
Il suo predecessore, Claude Hêche, ha ricordato che il Parlamento "non è una torre di avorio"

BERNA - Apertura e cultura. Questi gli assi cardinali che guideranno l'anno presidenziale del nuovo presidente del Consiglio degli Stati, il 36enne di Neuchâtel, esponente del PLR, Raphäel Comte, eletto brillantemente (44 voti su 45 schede valide). Comte succede a Claude Hêche (PS/JU). Il primo nuovo vicepresidente è Ivo Bischofberger (PPD/AI) e la seconda vicepresidente Karin keller-Sutter (PLR/SG).

Nel suo discorso, tenuto nella quattro lingue nazionali, Comte ha sottolineato l'unicità della Svizzera, Paese che è stato in grado di sviluppare nei secoli una propria cultura politica integrando lingue e confessioni diverse, senza però rinnegare le proprie peculiarità regionali.

Il presidente della Camera dei cantoni ha anche sottolineato la volontà del paese di risolvere i problemi pacificamente, attraverso il dialogo e non l'imposizione, una capacità che la Svizzera deve mettere a disposizione della comunità internazionale in un frangente difficile come quello che stiamo vivendo. "Non siamo un'isola in mezzo al mondo", ha affermato l'esponente PLR.

Anche se onorato di accedere alla presidenza, Comte si considera in primo luogo "un servitore delle istituzioni". "Perché gli uomini passano, mentre le istituzioni restano", ha spiegato, "e non è un caso che siano rimaste immutate dal 1848".

Il Parlamento non è una torre d'avorio - Anche Claude Hêche, nel suo discorso di commiato, ha ricordato i tempi difficili che stiamo vivendo, contraddistinti da attentati terroristici e conflitti di ogni sorta. Invitando a non amalgamare religione e migrazione, Hêche ha ricordato che i profughi sono le prime vittime del terrorismo.

Di fronte a fenomeni simili, ha invitato a tenere alta la tradizione umanitaria della Svizzera, evitando reazioni isteriche, ma a rassicurare i cittadini e anticipare i problemi, rimanendo sempre all'ascolto della popolazione e del mondo esterno. Il nostro Parlamento "non è una torre di avorio", ha rammentato il "senatore" giurassiano.

Nuovi "senatori" prestano giuramento - Prima dell'elezione del neopresidente, Claude Hêche ha accolto i nuovi membri del Consiglio degli Stati. Dieci neoeletti hanno prestato giuramento, ad eccezione dei due "senatori" di Zurigo, il socialista Daniel Jositsch e il radicale Ruedi Noser, assenti poiché la loro elezione non è ancora stata convalidata dal cantone di residenza.

Al loro posto, erano presenti ancora Verena Diener-Lenz (Verdi liberali) e Felix Gutzwiller (PLR), che non hanno più sollecitato un nuovo mandato. Jositsch e Noser potranno traslocare la settimana prossima dal Consiglio nazionale al Consiglio degli Stati: il giuramento è previsto martedì 8 dicembre.

Diversa la situazione per i ticinesi Filippo Lombardi (PPD) e Fabio Abate (PLR), che l'hanno spuntata sui rivali al ballottaggio del 15 novembre. Il Cantone Ticino prevede infatti che possano esercitare il mandato fin da subito, senza dover attendere la convalida dell'elezione.

I neo eletti che da oggi fanno parte ufficialmente del Consiglio degli Stati sono Olivier Français (PLR/VD), Beat Vonlanthen (PPD/FR), Beat Rieder (PPD/VS), Peter Hegglin (PPD/ZG), Josef Dittli (PLR/UR), Erich Ettlin (PPD/OW), Andrea Caroni (PLR/AR), Damian Müller (PLR/LU), Hans Wicki (PLR/NW) e Philipp Müller (PLR/AG).

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