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SVIZZERAInfiltrazioni informatiche all'estero solo con l'ok del DDPS

22.09.15 - 09:06
Infiltrazioni informatiche all'estero solo con l'ok del DDPS

BERNA - Per potersi introdurre in sistemi informatici situati all'estero in caso di minaccia per la Confederazione, i servizi segreti elvetici dovranno avere l'approvazione del capo del Dipartimento della difesa (DDPS) che dovrà consultarsi con i responsabili dei Dipartimenti degli affari esteri (DFAE) e di giustizia e polizia (DFGP). Lo ha deciso tacitamente oggi il Consiglio nazionale eliminando le ultime divergenze che l'opponevano agli Stati in merito alla Legge sul Servizio informazioni (LSI). Il dossier è pronto per le votazioni finali.

Inizialmente il Nazionale voleva lasciare intervenire autonomamente il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), con il consenso del ministro della Difesa se la situazione fosse stata delicata.

La Camera del popolo ha seguito quella dei Cantoni anche per quel che concerne l'autorizzazione per il SIC di infiltrarsi nelle reti informatiche ubicate all'estero, qualora queste siano utilizzate per attaccare infrastrutture critiche in Svizzera. Solo il Consiglio federale potrà avvalersi di questa competenza. Inizialmente il Nazionale avevo chiesto di poter delegare al capo del DDPS e al direttore del SIC la facoltà di concedere tale permesso.

Le due Camere si erano già messe d'accordo sul punto centrale della riforma. In futuro, gli agenti del SIC potranno perquisire luoghi privati, sorvegliare la posta elettronica e le comunicazioni in casi sospetti di terrorismo, spionaggio e proliferazione di armi di distruzione di massa.

Tali misure saranno applicabili soltanto come ultima risorsa e saranno sottoposte all'avallo del Tribunale amministrativo federale (TAF), poi del capo del DDPS, che dovrà consultare i colleghi del DFGP e del DFAE.

Per fare da contrappeso al maggior potere concesso al SIC, il Parlamento ha deciso di istituire un'autorità di sorveglianza indipendente. Questa ulteriore istanza di controllo si aggiunge alle Delegazioni delle commissioni di gestione del Parlamento, alla delegazione delle finanze, al DDPS e, infine, al Consiglio federale, al quale spetta la nomina del nuovo organo.

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