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GRIGIONI"Immigrazione, criminalità, Ue: dobbiamo salvare il Paese"

22.08.15 - 11:23
Così il presidente dell'UDC Toni Brunner, che oggi ha dato il via alla campagna elettorale in vista delle elezioni federali di ottobre
"Immigrazione, criminalità, Ue: dobbiamo salvare il Paese"
Così il presidente dell'UDC Toni Brunner, che oggi ha dato il via alla campagna elettorale in vista delle elezioni federali di ottobre

COIRA - Immigrazione fuori controllo, violenza, criminalità, attacchi terroristici e la pressione dei politici che spingono verso l'adesione all'UE mettono in grave pericolo la Svizzera: è ora di darsi da fare per salvare il Paese. Così il presidente dell'UDC Toni Brunner ha dato oggi a St. Luzistei (GR) il via ufficiale alla campagna elettorale in vista delle elezioni federali di ottobre.

Danti a oltre 800 membri dell'Unione democratica di centro, Brunner ha una volta ancora evocato i punti principali su cui il partito intende insistere in vista dell'importante appuntamento autunnale. Nessuna adesione all'Unione europea, un drastico freno all'immigrazione per mantenere la popolazione al di sotto della soglia dei 10 milioni, espulsione dei criminali stranieri, lotta agli abusi nel settore dell'asilo e una riduzione delle imposte.

L'UDC è garanzia di continuità, ha affermato il presidente: il partito non deve piegarsi e allineare la propria politica al cosiddetto "Zeitgeist" (la mentalità prevalente in un'epoca). "Portiamo avanti i nostri temi e le nostre posizioni in maniera tenace da anni e decenni", temi che la popolazione elvetica ha molto a cuore.

Tratteggiando un quadro a tinte fosche della situazione attuale, Brunner ha anche accusato gli altri partiti di aver abbandonato la Svizzera. Dopo le elezioni di ottobre cadranno le maschere e tutte le carte saranno sul tavolo: a quel punto per il futuro sarà determinante la nuova composizione del Parlamento.

In un discorso incentrato sui valori della Svizzera nel quale ha mostrato di non aver perso lo smalto di oratore neppure l'ex consigliere federale e stratega dell'UDC Christoph Blocher ha risparmiato strali agli avversari politici: "degli anti-patrioti che in caso di adesione all'UE andrebbero a Bruxelles senza sapere cosa fare".

Con un ampio excursus storico, Blocher ha elogiato la Costituzione del 1848, definendola la più importante pietra miliare della nuova storia della Svizzera. Il "tribuno" zurighese ha evocato le lotte per la libertà e le battaglie tra cui quelle del Morgarten e di Marignano, paragonando ai combattenti di allora i politici attuali, "omuncoli senza patria".

Il 2015 è un anno fatidico, ha sottolineato Blocher: per la prima volta dal 1848 la Svizzera ha avuto un governo di sinistra. Il paese andrà sempre peggio: se non si seguirà l'UDC il paese finirà per aderire all'UE, un "progetto intellettuale costruito in maniera sbagliata".

A St-Luzisteig - sul passo che divide Svizzera e Liechtenstein, vicino a Maienfeld, dove la figlia dell'ex consigliere federale Christoph Blocher, Magdalena Martullo-Blocher, ha presentato la propria candidatura per un seggio al Consiglio Nazionale - il programma prevedeva oggi soprattutto attività d'intrattenimento, tra cui pure una rappresentazione teatrale di Heidi di Johanna Spyri.

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