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BERNAPreventivo 2016: i partiti borghesi vogliono risparmi, il PS non ci sta

01.07.15 - 18:46
L'UDC, in particolare, deplora che le spese della Confederazione siano più che raddoppiate dal 1990 a oggi
Preventivo 2016: i partiti borghesi vogliono risparmi, il PS non ci sta
L'UDC, in particolare, deplora che le spese della Confederazione siano più che raddoppiate dal 1990 a oggi

BERNA - Il Consiglio federale ha indicato oggi che per il 2016 vuole un preventivo senza un aumento delle spese. Per quelli successivi è invece previsto un programma di risparmio. Le reazioni dei partiti politici non si sono fatte attendere: mentre il PS dice di volersi battere "con ogni mezzo" contro queste misure di smantellamento dello Stato sociale, UDC, PLR e PPD chiedono che si risparmi ancora di più.

I liberali-radicali vogliono che vengano prese delle misure di bilancio supplementari. Secondo il partito di Philipp Müller, il governo deve menzionare in maniera chiara in quali settori intende fare delle economie.

Il PLR intravvede possibilità di risparmi nel personale della Confederazione, dove i costi sono saliti considerevolmente negli ultimi anni. I liberali-radicali chiedono infine una rapida attuazione della riforma III delle imprese, affinché la Svizzera rimanga competitiva in un contesto mondiale incerto.

Anche l'UDC deplora che le spese della Confederazione siano più che raddoppiate dal 1990 ad oggi. Secondo i democentristi, è quindi giunto il momento di risparmiare, in particolare nei settori dell'aiuto allo sviluppo della cultura, nonché nel personale federale.

Il partito di Toni Brunner ricorda inoltre agli altri partiti borghesi di mantenere la promessa che le uscite non superino il livello del 2014, ovvero 64 miliardi di franchi. I democentristi non vogliono invece fare economie nell'agricoltura e nella difesa.

Il PPD ritiene invece che i risparmi del Consiglio federali siano necessari soprattutto per compensare l'eliminazione degli svantaggi fiscali delle coppie sposate e l'attuazione della riforma III della riforma delle imprese.

I popolari-democratici non chiedono che il budget dell'esercito sia ridotto a 4,7 miliardi di franchi, ma resti a 5 miliardi.

Dal canto suo, il PS ritiene che la riforma III dell'imposizione non debba riprodurre gli stessi errori delle passate revisioni. Secondo i socialisti, le finanze federali soffrono della pesante eredità lasciata dalla politica di Hans-Rudolf Merz: il deficit di 1 miliardo è la conseguenza diretta dei regali fiscali fatti alle grandi società e ai milionari nell'ambito della riforma II dell'imposizione delle imprese.

Secondo la formazione di Christian Levrat, la creazione di 75 nuovi posti in materia di ispezione fiscale permetterebbe di recuperare 250 milioni di franchi annui.

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