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SVIZZERABocciata l'iniziativa "vacca da mungere"

03.06.15 - 18:14
L'iniziativa "Per un equo finanziamento dei trasporti" non è stata approvata dal Consiglio nazionale
Bocciata l'iniziativa "vacca da mungere"
L'iniziativa "Per un equo finanziamento dei trasporti" non è stata approvata dal Consiglio nazionale

BERNA - Se venisse accolta, l'iniziativa "Per un equo finanziamento dei trasporti", detta anche della "vacca da mungere", provocherebbe un buco di 1,5 miliardi di franchi all'anno nelle casse della Confederazione. Con questa motivazione la maggioranza del Consiglio nazionale - 97 voti contro 65 e 11 astenuti - ha bocciato il testo inoltrato da rappresentanti degli importatori di automobili e delle associazioni del settore stradale (TCS e ACS).

Prima di esprimersi sulla raccomandazione di voto, la Camera del popolo ha però dovuto discutere una proposta di minoranza che chiedeva il rinvio dell'iniziativa alla Commissione dei trasporti con l'incarico di presentarla alle Camere in contemporanea al Nuovo fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA).

"Bisogna fare un passo verso i promotori dell'iniziativa e coinvolgere la lobby stradale nelle discussioni", ha sostenuto, invano, Olivier Français (PLR/VD). Rifiutare il dialogo significa infatti irrigidire le posizioni in vista della votazione.

Non legando i due oggetti si corre poi il rischio che il popolo bocci sia l'iniziativa che il progetto FOSTRA. La maggioranza sottovaluta anche la possibilità che l'iniziativa "vacca da mungere" venga accettata, ha sostenuto Français. Per Kurt Fluri (PLR/SO) sarebbe più facile combattere il testo della lobby stradale se si offrisse agli elettori una vera alternativa mediante un controprogetto.

La maggioranza è però rimasta sorda a tale appello. Roger Nordmann (PS/VD), a nome della commissione, ha spiegato che "il problema è che l'iniziativa e il progetto FOSTRA vogliono modificare lo stesso articolo costituzionale". Non è quindi possibile trattare i due oggetti in parallelo senza legarli.

In tal caso il progetto FOSTRA diventerebbe controprogetto diretto all'iniziativa "vacca da mungere". Questa eventualità è però invisa alla commissione, ha spiegato Nordmann, poiché si rischierebbe di riprodurre quanto avvenuto con l'iniziativa Avanti. Quest'ultima era stata ritirata a beneficio del controprogetto che però fu bocciato dalle urne.

Legare i due oggetti ha senso solo se i promotori dell'iniziativa sono disposti a fare concessioni, cosa che finora si sono sempre rifiutati, ha aggiunto la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf.

Walter Wobmann (UDC/SO) e Jean-François Rime (UDC/FR), entrambi membri del comitato d'iniziativa, hanno però assicurato la loro disponibilità al dialogo. Rispondendo a una domanda di Français, Rime ha lasciato intendere che la proposta di modifica costituzionale potrebbe ancora essere ritirata se il Consiglio degli Stati saprà ascoltare le rivendicazioni del comitato d'iniziativa.

Dopo aver respinto, 93 voti contro 91 e 2 astenuti, il rinvio dell'iniziativa in commissione, il Nazionale ha iniziato il dibattito sulla raccomandazione di voto. Per il relatore della commissione Nordmann, il testo - che, lo ricordiamo, chiede di utilizzare per le strade tutto l'importo dell'imposta sugli olii minerali (circa 3 miliardi di franchi nel 2013) - va bocciato poiché provocherebbe un mancato introito di 1,5 miliardi di franchi all'anno nella cassa generale della Confederazione.

Secondo il messaggio del Consiglio federale, ha ricordato Viola Amherd (PPD/VS), verrebbero così ad esempio tagliati 350 milioni nella formazione e nella ricerca, 250 nei trasporti pubblici, 250 nella difesa nazionale, 200 nell'agricoltura, 150 nelle relazioni con l'estero, 50 nella previdenza sociale e 250 in altri settori. I promotori dell'iniziativa si sono però guardati bene dal dire dove andrebbero effettuati i tagli "e ciò, per una politica seria e responsabile, è inaccettabile", ha aggiunto.

Da parte sua, Anne Mahrer (Verdi/GE) ha ricordato che, mentre i prezzi per i trasporti pubblici continuano ad aumentare, i costi per gli automobilisti sono in calo da diversi anni grazie a veicoli più efficienti, meno cari e alla diminuzione del prezzo dei carburanti. Un altro problema dell'iniziativa è che, contrariamente al progetto FAIF sul trasporti pubblici approvato l'anno scorso, non prevede alcuna partecipazione supplementare agli in vestimenti per gli automobilisti.

"Se accettata - ha affermato da parte sua Marina Carobbio Guscetti (PS/TI) - quest'iniziativa porterà a più traffico, più ingorghi, più rumore e più inquinamento". E questo, ha aggiunto, "in un Paese dove le immissioni dovute al traffico motorizzato restano ancora molto alte e spesso superano i limiti ammessi, come in Ticino".

Negli ultimi anni si è però sviluppata soprattutto la rete ferroviaria, ora tocca alla strada, ha replicato Wobmann. Il solettese ha anche ricordato come oggi il traffico stradale versi nelle casse pubbliche, tra imposte e tasse varie, circa 9,3 miliardi di franchi all'anno. Oltre il 70% di quelle versate alla Confederazione finiscono nella cassa generale o vengono utilizzate per i trasporti pubblici. Ben si capisce quindi perché l'iniziativa è chiamata della "vacca da mungere", ha aggiunto.

Tra questi 9,3 miliardi ci sono però alcune voci come l'IVA e la Tassa sul traffico pesante (TTPCP) i cui proventi non sono destinati alla strada. "Ad esempio, l'IVA pagata nei ristoranti non va al settore della ristorazione", ha spiegato Widmer-Schlumpf. Circa la TTPCP, la ministra delle finanze ha ricordato che è la Costituzione (art. 85) a prevedere il suo utilizzo per coprire i costi causati dal traffico alla collettività.

"Circa il 60% delle spese federali per il traffico sono destinate ai trasporti pubblici, solo il 36% sono investiti nella circolazione stradale", ha però fatto notare Jean-Pierre Grin (UDC/VD). Per quel che concerne le entrate della Confederazione, la strada contribuisce tuttavia maggiormente rispetto alla rotaia, ha sottolineato il vodese.

Da parte sua, Jean-Pierre Graber (UDC/BE) ha messo l'accento sulla capacità insufficiente delle strade nazionali che causa pregiudizio alle imprese. Anche Rime ha ricordato l'importanza della strada per il trasporto delle merci: "se per il trasporto di persone l'accento va dato alla ferrovia, per le merci la priorità va chiaramente alla strada".

Senza sorpresa, questi argomenti non hanno però fatto breccia tra i banchi del Consiglio nazionale che ha invitato popolo e cantoni a respingere la proposta di modifica costituzionale. Il dossier è pronto per le votazioni finali.

 

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