Cerca e trova immobili

SVIZZERAScambio automatico Svizzera-Ue, al via la procedura di consultazione

27.05.15 - 12:52
Gli interessati avranno tempo fino al 17 settembre per rispondere
Scambio automatico Svizzera-Ue, al via la procedura di consultazione
Gli interessati avranno tempo fino al 17 settembre per rispondere

BERNA - In concomitanza con la firma oggi a Bruxelles dell'Accordo sullo scambio automatico d'informazioni in ambito fiscale tra la Svizzera e l'Unione europea (UE), il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione su questa intesa. Le cerchie interessate avranno tempo fino al 17 settembre per rispondere.

Il documento siglato nella capitale belga tra il Segretario di Stato, Jacques de Watteville, il ministro delle finanze lettone, Jānis Reirs, e il commissario europeo Pierre Moscovici costituisce a livello formale un Protocollo di modifica che manda in pensione l'Accordo tra la Svizzera e l'UE sulla fiscalità del risparmio, in vigore dal 2005.

Saranno trasmessi il numero di conto, il nome, l'indirizzo, la data di nascita, il numero di identificazione fiscale, gli interessi e i dividenti, i redditi da determinati contratti assicurativi, il saldo del conto come anche i redditi dalla vendita di attivi finanziari. Le informazioni su singole transazioni non sono inclusi nell'accordo.

Nell'interesse della piazza economica svizzera, indica una nota odierna del Dipartimento federale delle finanze (DFF), "il testo mantiene tuttavia l'attuale esenzione dall'imposta alla fonte di pagamenti transfrontalieri di dividendi, interessi e canoni tra società consociate".

L'accordo contribuirà, secondo il DFF, ad "ostacolare l'evasione fiscale". Il testo si basa sullo standard globale per lo scambio automatico d'informazioni a fini fiscali dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo in Europa (OCSE).

Lo scambio automatico prevede che la Svizzera e i 28 Stati UE raccolgano i dati dei conti bancari dal 2017, per poi incominciare a scambiarli a partire dal 2018, una volta istituite le indispensabili basi legali. Prima della loro entrata in vigore sarà necessario l'avallo del parlamento ed eventualmente del popolo, qualora venisse chiesto il referendum.

Finora circa 100 Paesi, tra cui tutte le più importanti piazze finanziarie, si sono dichiarati favorevoli all'introduzione dello standard globale. Un primo gruppo di circa 50 Paesi porrà in vigore lo standard già nel 2016.

A livello formale, indica il Consiglio federale, non è possibile collegare l'introduzione dello standard globale ad altri temi fiscali e finanziari. Negli ultimi anni, tuttavia, diversi Stati UE hanno avviato o potenziato programmi di regolarizzazione per i rispettivi cittadini. La questione della regolarizzazione del passato con gli Stati limitrofi e i maggiori paesi europei "può pertanto essere considerata ampiamente risolta".

Sempre in relazione a questa intesa, Berna e Bruxelles hanno intavolato le prime discussione circa "la fattibilità e la possibile impostazione di un accordo settoriale sui servizi finanziari". Il seguito dagli sviluppi delle relazioni con l’UE in generale (leggi: accordo istituzionale, n.d.r.) e della questione riguardante la libera circolazione delle persone.

Parallelamente alla procedura di consultazione, il governo sta preparando le basi legali per lo scambio automatico di informazioni con l'estero. Nelle prossime settimane il Consiglio federale adotterà i messaggi concernenti la pertinente legge, l'Accordo multilaterale tra autorità competenti (MCAA) e la Convenzione multilaterale del Consiglio d'Europa e dell'OCSE e li sottoporrà alle Camere federali. La convenzione prevede lo scambio di informazioni su richiesta, spontaneo e automatico.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE