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SVIZZERAArmi, non ci sarà la registrazione a posteriori

05.05.15 - 10:31
Lo ha deciso oggi, con 106 voti contro 84, il Consiglio nazionale
Armi, non ci sarà la registrazione a posteriori
Lo ha deciso oggi, con 106 voti contro 84, il Consiglio nazionale

BERNA - Non è necessario procedere ad una registrazione a posteriori delle armi non dichiarate in mano a privati. Lo ha deciso oggi, con 106 voti contro 84, il Consiglio nazionale, limitandosi a migliorare lo scambio di informazioni fra autorità. Il dossier va agli Stati.

"In Svizzera si registra ogni mucca, ogni auto e ogni cane, ma non vale lo stesso per le armi", ha esordito Chantal Galladé (PS/ZH). Lo scambio di informazioni fra le autorità della Confederazione è lacunoso, e per questo la commissione sostiene che sia ora di cambiare la situazione.

In commissione la proposta era passata con un solo voto di scarto, lasciando presagire battaglia in Parlamento. In passato, proposte simili, presentate sotto forma di mozione, erano già state bocciate. Si stima che le armi da fuoco in possesso di privati in Svizzera raggiungano i 2 milioni, di cui finora 750 mila censite dai cantoni. Dal 12 dicembre 2008 ogni acquisto è registrato, ma non esistono obblighi per le armi vecchie.

L'idea della commissione prevedeva un termine di registrazione a posteriori di 4 anni. Una prima minoranza ha chiesto vanamente di seguire la proposta del Consiglio federale che prevedeva un termine di due anni. "Questo perché le armi sono una cosa estremamente seria, e non bisogna perdere troppo tempo", ha spiegato Edith Graf-Litscher (PS/TG).

Altri parlamentari hanno avuto più successo, chiedendo di eliminare del tutto l'iscrizione a posteriori, mettendo nella "banca dati" solamente le nuove armi, in particolare per l'onere burocratico che si verrebbe a creare, ha detto Jakob Büchler (PPD/SG). Inoltre, la proposta equivale a "criminalizzare" i cittadini, ha aggiunto.

Gli ha fatto eco il collega di partito ticinese Marco Romano. A suo dire la registrazione a posteriori delle armi da fuoco non migliorerebbe la sicurezza: "La piccola e grande criminalità registrerebbe le proprie armi?", si è chiesto Romano. Inoltre, la registrazione potrebbe avere conseguenze negative per attività come il tiro sportivo, la caccia e il collezionismo.

Walter Müller (PLR/SG) si è dichiarato stufo del continuo ritorno di questo argomento, affrontato ormai molte volte. L'unione dei registri cantonali delle armi è una buona cosa, ha sottolineato, aggiungendo però che la registrazione a posteriori è da evitare.

Evi Allemann (PS/BE) ha invece vanamente sottolineato l'importanza della registrazione a posteriori delle armi, che aumenterebbe il controllo e la sicurezza per quel che riguarda i casi di violenza.

Inizialmente era prevista anche una proposta di non entrata in materia, portata avanti dall'UDC. Gli stessi democentristi hanno poi deciso di ritirarla. Rappresentati dallo zurighese Toni Bortoluzzi hanno però sottolineato la loro contrarietà alla registrazione a posteriori.

La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga ha precisato che quello affrontato non è un tema già sentito più volte; si tratta piuttosto di lacune da colmare. Collegare i registri cantonali sulle armi è importante, ma per farlo servono le basi legali. La registrazione a posteriori, chiesta dalle stesse forze dell'ordine, è poi necessaria per avere informazioni complete, ha detto senza convincere i deputati.

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