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SVIZZERATra Berna e Bruxelles è tutto bloccato

28.04.15 - 17:08
Le uniche discussioni in corso sono quelle sulla libera circolazione delle persone
Tra Berna e Bruxelles è tutto bloccato
Le uniche discussioni in corso sono quelle sulla libera circolazione delle persone

BERNA - Regna preoccupazione in seno alla Commissione di politica estera del Nazionale (CPE-N) per le relazioni tra la Svizzera e l'Ue dopo la decisione di Bruxelles di escludere qualsiasi accordo transitorio con l'Ue sull'elettricità. È quanto si legge in una nota odierna dei Servizi parlamentari, secondo cui anche i negoziati su un accordo quadro sono stati sospesi, ad eccezione delle discussioni sulla libera circolazione delle persone (ALC).

Durante un incontro col segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri Yves Rossier per fare il punto sulle relazioni bilaterali tra la Confederazione e l'Unione europea, la CPE-N ha preso atto "della recente e inattesa decisione della Commissione europea di sospendere tutti i negoziati tra la Svizzera e l’UE". La CPE è preoccupata per quanto riguarda "la soluzione delle questioni istituzionali o la conclusione di un accordo sull'elettricità con l’Ue".

Come indicato all'ats dal presidente della CPE-N Carlo Sommaruga (PS/GE), non solo l'intesa sull'elettricità è quindi congelata, ma anche le trattative su un accordo istituzionale con Bruxelles. Tale dichiarazione è stata confermata anche dall'esponente ticinese in commissione, Pierre Rusconi (UDC/TI).

A suo avviso, il vero nodo gordiano è l'Accordo sulla libera circolazione, che Berna vuole rinegoziare dopo il sì popolare all'iniziativa popolare dell'UDC contro l'immigrazione di massa (finora Bruxelles è rimasta intrattabile sul tema, giudicando la libera circolazione non negoziabile, n.d.r)

Stando al consigliere nazionale ginevrino, l'inquietudine per il futuro delle relazioni tra Berna e Bruxelles è ancora maggiore dopo che una commissione parlamentare europea ha sostenuto che non ci dovrebbero essere ulteriori accordi con la Svizzera finché quest'ultima non avrà riconosciuto la libera circolazione delle persone.

La posizione dell'Ue nei confronti della Confederazione si è irrigidita. Il Consiglio europeo, ossia il vertice dei capi di Stato dei 28, potrebbe allinearsi sulla posizione espressa dalla commissione del parlamento europeo, ha sostenuto Sommaruga.

La CPE-N ha ventilato la possibilità di rilanciare la procedura di estensione della libera circolazione alla Croazia per smussare questa posizione, ma ha rinunciato a prendere una decisione tenuto conto delle opinioni divergenti su questa proposta, ha spiegato il consigliere nazionale socialista.

DFAE e Bruxelles: situazione immutata

Il Dipartimento degli affari (DFAE) getta acqua sul fuoco: stando alle informazioni disponibili, la posizione del Consiglio dei ministri dell'Ue è semplicemente stata confermata; non ci saranno nuovi accessi al mercato finché non sarà concluso un accordo istituzionale, ha riferito all'ats. Inoltre, deve essere trovata una soluzione sulla questione della libera circolazione delle persone. Anche per Bruxelles, "non c'è nessun cambiamento di strategia nei confronti della Svizzera", secondo quanto ha riferito la portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, interpellata dall'ats.

Ieri l'Ufficio federale dell'energia, confermando all'ats una notizia della "NZZ am Sonntag", ha detto che i colloqui sull'elettricità sono stati congelati ufficialmente la settimana scorsa finché Berna e Bruxelles non avranno raggiunto un'intesa sulle questioni istituzionali.

Recentemente, diverse fonti giornalistiche avevano fatto balenare la possibilità di un accordo provvisorio con l'Unione europea, che sarebbe persino stato a portata di mano. La stessa consigliera federale Doris Leuthard aveva affermato nello scorso gennaio, in occasione di una visita a Bruxelles, che una simile eventualità era stata prospettata dal commissario europeo all'energia Miguel Arias Cañete.

L'intesa transitoria avrebbe dovuto avere durata limitata sino alla fine del 2016, in attesa appunto che si chiarissero le questioni relative al recepimento automatico delle normative europee da parte della Svizzera.

La Commissione europea ha però risposto picche, rinviando alla strategia elaborata dagli stati membri nello scorso dicembre: la Svizzera sarà parte del processo di integrazione del mercato europeo dell'elettricità solo se si troverà un accordo sulla questione istituzionale. Tuttavia anche quest'ultima intesa dipende da una soluzione sull'ALC dopo il sì popolare all'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa.

A inizio marzo, in un'intervista al quotidiano friburghese "La Liberté", il capo negoziatore polacco per l'Ue Maciej Popowski aveva escluso qualsiasi rinegoziazione sulla libera circolazione delle persone con la Svizzera. Per il capo negoziatore dell'Ue una nuova votazione in Svizzera sembra "inevitabile, senza dubbio alla fine del 2016".

Secondo Popowski, Bruxelles rifiuta categoricamente una reintroduzione del sistema di contingenti e l'applicazione del principio della preferenza nazionale. Per il funzionario polacco, nuovo segretario generale aggiunto del Servizio europeo di azione esterna, spetta alla Confederazione far proposte per uscire dall'impasse. Nel frattempo ogni avanzamento nelle relazioni Svizzera-UE sarà condizionato dall'accordo sulla libera circolazione.

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