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L’idea arriva dalla Germania e piace anche in Svizzera a esperti e politici. L’obiettivo: ridurre gli aborti.
BERNA - In Germania la Cdu, il partito di Angela Merkel, propone che alle donne in assistenza sia distribuita gratuitamente la pillola anticoncezionale. Dichiaratamente il provvedimento non mira già a ridurne la natalità, ma a contenere il tasso di aborti, particolarmente alto in questa fascia di persone.
Anche in Svizzera vi sono politici ed esperti che ritengono che le donne in assistenza debbano ricevere la pillola gratuitamente. Fra loro André Seidenberg, medico abortista, che conferma: «Purtroppo è vero che in Svizzera le donne in assistenza sociale abortiscono più spesso di quelle con un reddito regolare». Ciò avverrebbe perché le prime presentano più spesso un livello d’istruzione più basso o un background migratorio: entrambi fattori che, secondo Seidenberg, favoriscono il presentarsi di gravidanze indesiderate. Anche la consigliera nazionale Verde e medica Yvonne Gilli appoggia l’idea della pillola anticoncezionale gratis: «Le donne in assistenza non possono o non vogliono permettersela per motivi di risparmio», spiega. Del resto, è necessario supportare anche le migranti che si trovano illegalmente in Svizzera e che devono contare solo su sé stesse, aggiunge.
Nell’ultima procedura di consultazione sulle nuove linee guida della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (Cosas), Salute sessuale Svizzera ha dal canto suo già richiesto che fossero considerati i contraccettivi.
La pillola gratuita per chi beneficia dell’aiuto sociale non è tuttavia esente da critiche: «Chi vuole prendere la pillola deve ripensare il proprio budget e rinunciare ad altre cose», sostiene il consigliere nazionale Udc Sebastian Frehner. Che si chiede: «Ogni persona in assistenza riceverà anche un abbonamento a una palestra solo perché le fa bene?».
