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BERNA - Il membri del Parlamento svolgono compiti costituzionali difficili che richiedono tempo e quindi devono essere indennizzati in modo adeguato. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP) ha pertanto respinto, con 16 voti contro 4 e 3 astensioni, un'iniziativa parlamentare per cambiare il metodo di retribuzione.
Il testo, presentato dal consigliere nazionale Toni Brunner (UDC/ SG), chiedeva di applicare un sistema analogo a quello delle indennità di perdita di guadagno (IPG) invece del reddito attuale (nel 2014 in media 70'000 franchi per i membri del Consiglio nazionale). Lo scopo è rafforzare il sistema di milizia spingendo i parlamentari ad avere una regolare attività lucrativa oltre al loro impegno politico ed evitare la trasformazione in un parlamento di professionisti.
Per la Commissione, però, con il sistema basato sulla perdita di guadagno i parlamentari finirebbero per essere remunerati in modo molto diverso per lo stesso lavoro. Persone con un reddito professionale basso non potrebbero più permettersi di esercitare un mandato parlamentare e di conseguenza gran parte della popolazione verrebbe esclusa. Quindi - afferma la CIP - l'iniziativa otterrebbe l'esatto contrario dello scopo che si è prefissata: in Parlamento siederebbe un numero ancora maggiore di politici di professione remunerati da terzi (Cantoni, città, associazioni ecc.).
