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SVIZZERATrattati internazionali, più potere al Parlamento

06.03.15 - 13:56
Trattati internazionali, più potere al Parlamento

BERNA - Dal maggio prossimo, per poter applicare provvisoriamente trattati internazionali importanti per gli interessi della Svizzera, il Consiglio federale dovrà consultare in anticipo le commissioni competenti del Parlamento e presentare un messaggio entro i sei mesi successivi. Se entrambe le commissioni dovessero esprimersi negativamente, l'esecutivo sarà obbligato a fare marcia indietro.

È quanto prevede la legge federale sulla competenza di concludere trattati internazionali di portata limitata e sull'applicazione provvisoria dei trattati internazionali la cui entrata in vigore è stata decisa oggi dallo stesso governo.

Le modifiche normative riguardano anche trattati "di portata limitata" che il Consiglio federale può concludere autonomamente, indica una nota odierna dell'Ufficio federale di giustizia. Le nuove regole fissano criteri che limitano tale nozione. Si tratta ad esempio di trattati che non comportano nuovi obblighi per la Svizzera né una rinuncia a diritti esistenti.

Il giro di vite in merito all'applicazione di accordi internazionali era stato chiesto dal parlamento: nel 2010, ne aveva fatta una delle condizioni per la sua approvazione dell'accordo di assistenza amministrativa per UBS concluso con gli Stati Uniti e già posto in vigore dal Consiglio federale.

L'iter della legge in questione è stato alquanto travagliato in parlamento. Il Consiglio degli Stati, per ben tre volte, aveva infatti affermato che il Consiglio federale deve poter continuare ad applicare provvisoriamente gli accordi internazionali, anche se le commissioni consultate dovessero esprimere serie riserve. Alla fine l'ha spuntata la soluzione del Nazionale, ripresa anche nella legislazione, secondo cui il Governo deve rinunciare se entrambe le commissioni esprimono parere contrario.

Attualmente, il Consiglio federale può mettere in vigore un trattato anche se non ha ancora ricevuto l'approvazione del parlamento, a condizione che sia in gioco la salvaguardia degli interessi essenziali della Svizzera e vi sia urgenza. Le commissioni competenti vengono consultate, ma il loro parere non vincola l'esecutivo.

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