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BERNASommaruga domani a Bruxelles per tastare il terreno

01.02.15 - 14:22
Verificherà se esiste un margine di manovra per la limitazione della libera circolazione delle persone
Sommaruga domani a Bruxelles per tastare il terreno
Verificherà se esiste un margine di manovra per la limitazione della libera circolazione delle persone

BERNA - La presidente della Confederazione nonché ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga incontrerà domani a Bruxelles il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. Si tratterà per lei di tastare il terreno per vedere se esiste un margine di manovra per una eventuale limitazione della libera circolazione delle persone.

Dopo il sì popolare del 9 febbraio 2014 all'iniziativa dell'UDC "contro l'immigrazione di massa", che esige la reintroduzione dei contingenti per gli stranieri ed è dunque contraria al principio della libera circolazione previsto dagli accordi bilaterali con l'Ue, i rapporti tra Berna e Bruxelles si sono fatti molto tesi. Lo scorso luglio la Svizzera aveva chiesto senza successo una rinegoziazione dell'accordo sulla libera circolazione.

Se Bruxelles non dovesse entrare nel merito, l'intesa sulla libera circolazione rischia di essere denunciata, e con essa tutti gli accordi bilaterali I, come prevede la clausola "ghigliottina".

"La situazione di partenza è molto difficile", ha ammesso Simonetta Sommaruga in una intervista pubblicata la settimana scorsa. Tanto più che la consigliera federale non va a Bruxelles con nuove proposte, e ancor meno un mandato negoziale chiaro fissato dal governo.

Mercoledì scorso il Consiglio federale ha avuto una prima discussione sul progetto volto ad applicare il testo dell'iniziativa UDC divenuto articolo costituzionale. Sui contenuti il governo ha però mantenuto l'assoluto riserbo. Nessuna informazione nemmeno su quando il progetto verrà approvato dall'esecutivo prima di essere inviato in procedura di consultazione. Questa settimana non è prevista alcuna seduta del Consiglio federale: il dossier potrebbe così essere affrontato l'11 di febbraio.

Altro tema spinoso: l'accordo sull'elettricità che dovrebbe integrare la Svizzera nel mercato europeo. L'intesa era data per praticamente conclusa ma si trova "congelata" dopo la decisione popolare sulla "immigrazione di massa". La Svizzera potrebbe scivolare verso uno status di "Stato terzo". Le imprese elvetiche avrebbero allora un accesso più difficile al mercato europeo dell'elettricità e i costi sarebbero maggiori.

Giovedì scorso la ministra responsabile del dossier, Doris Leuthard, ha incontrato il commissario europeo per il clima e l'energia Miguel Arias Cañete. Quest'ultimo ha aperto uno spiraglio per una soluzione ad interim, ma solo a strette condizioni, ha indicato Doris Leuthard. La premessa per un accordo interinale è una soluzione alle questioni riguardanti gli aiuti statali e la giurisdizione di sorveglianza nel settore elettrico. Entro giugno la Svizzera dovrebbe fornire proposte concrete.

 


 
 

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