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SVIZZERACongiunzione liste: alla base PLR i candidati UDC non piacciono

24.12.14 - 11:15
Congiunzione liste: alla base PLR i candidati UDC non piacciono

BERNA - Gli elettori dell'UDC mostrano nei confronti del PLR un amore che non è corrisposto: i simpatizzanti del partito di Toni Brunner sostengono infatti regolarmente i candidati liberali radicali, mentre la base PLR è più propensa ad appoggiare personalità dei Verdi liberali, dei borghesi democratici e del PPD. È quanto emerge da un'analisi del comportamento di voto realizzata dal politologo Daniel Bochsler per l'edizione odierna del "Tages-Anzeiger" e del "Bund".

Da tempo i vertici dell'UDC segnalano fortemente il loro interesse per alleanze locali con il PLR, congiunzioni di liste che permetterebbero di guadagnare più mandati nelle elezioni federali dell'anno prossimo. Bochsler, professore del Centro per la democrazia di Aarau, si è chiesto quanto questa strategia sia effettivamente sostenuta dalla base.

Nei sondaggi post voto dopo le elezioni del 2011 era emerso che il 60% dei sostenitori UDC erano pronti a votare un candidato PLR. Fra chi aveva inserito nell'urna una lista liberale-radicale la simpatia per i democentristi non superava invece il 37%, valore solo di poco superiore a quello mostrato per socialisti e verdi (entrambi 28%). Ben maggiore risultava il feeling per gli esponenti dei partiti di centro (PVL, PBD e PPD), che raccoglievano consensi fra il 54% e il 65%.

Questo quadro è confermato anche dall'analisi del panachage. In molti cantoni PLR e PPD si sono scambiati parecchi voti: uniche due eccezioni al riguardo, sottolinea Bochsler, sono Ticino e Vallese, dove esiste ancora un fossato netto fra le due formazioni politiche. Ben diverso è stato il comportamento degli elettori UDC, che hanno fortemente sostenuto i liberali-radicali.

Per l'UDC la questione della congiunzione di liste non è di poco conto. Se nel 2011 vi fossero state in tutte le regioni svizzere avrebbe infatti guadagnato cinque seggi supplementari: tre ai danni di partiti rosso-verdi, uno a scapito del PPD e un altro a svantaggio dello stesso PLR.

Bochsler sottolinea che, sulle base di questi dati, non è possibile tracciare previsioni sul 2015. Ma a suo avviso una cosa è chiara: fondamentalmente nell'ambito delle congiunzioni di liste a guadagnarci è spesso il partito più grande. Tutto considerato anche nel caso concreto "giungo allo stesso risultato: in caso di alleanza l'UDC vince, il PLR perde", sintetizza l'esperto.

Il "Tages-Anzeiger" ha anche confrontato i presidenti di partito con quanto emerso dall'analisi. Philipp Müller (PLR) ammette che le risultanze sono in linea con quanto sentito dalla base. Il consigliere nazionale argoviese si esprime comunque con decisione per una collaborazione nel campo borghese, con l'obiettivo di indebolire la sinistra. Una strategia sostenuta dai simpatizzanti che, a seconda dei cantoni, può tradursi in un maggiore avvicinamento all'UDC o al PPD.

Da parte sua il presidente UDC Toni Brunner non si lascia turbare dall'analisi del politologo. A suo avviso la base PLR sarebbe sicuramente contenta se il fronte borghese si rafforzasse, in particolare quando sono da discutere in parlamento temi di economia o di politica sociale.

Ats

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