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SVIZZERA/ITALIAFamiglie di richiedenti asilo: nuova possibilità di rinvio

27.11.14 - 07:36
Berna e Roma hanno trovato un'intesa
Famiglie di richiedenti asilo: nuova possibilità di rinvio
Berna e Roma hanno trovato un'intesa

BERNA - La Svizzera può nuovamente respingere famiglie di richiedenti l'asilo in Italia. Nell'ambito di un accordo sottoscritto da Berna e Roma le autorità della penisola si sono infatti impegnate a fornire garanzie individuali per ciascun caso di rinvio, in relazione al mantenimento dell'unità familiare e all'adeguato accoglimento dei bambini. In tal modo dovrebbe essere rispettata una sentenza di Strasburgo.

L'intesa - rivelata ieri dalla televisione svizzero tedesca SRF e confermata nel pomeriggio dall'Ufficio federale della migrazione (UFM) - è stata sottoscritta dal direttore dello stesso UFM Gattiker e da Mario Morcone, che da giugno ha assunto la responsabilità del dipartimento immigrazione in seno al ministero italiano dell'interno.

Da parte italiana è stato assicurato che verrà fornita una garanzia per ogni famiglia. Morcone ha anche affermato che le strutture previste per l'alloggiamento delle famiglie adempiono in tutto e per tutto i criteri della Corte europea dei diritti dell'uomo (Corte CEDU).

In un'ottica elvetica l'approccio caso per caso rappresenta una via valida e non complicata. "Abbiamo trovato una soluzione semplice e pragmatica", ha affermato Gattiker ai microfoni della trasmissione informativa "10 vor 10" della SRF. A suo avviso l'Italia dispone sicuramente di strutture d'accoglienza adatte.

Proprio su questo punto lo scorso 4 novembre la Corte CEDU si era mostrata di altro parere. "Tenuto conto della situazione attuale del sistema di accoglienza in Italia" - scrivevano i giudici - "non è infondato ritenere che i richiedenti l'asilo rinviati da altri paesi europei, in base al regolamento di Dublino, corrano il rischio di restare senza un luogo dove abitare o che siano alloggiati in strutture insalubri e dove si verificano episodi di violenza".

La corte aveva quindi deciso che una famiglia di otto afghani non poteva essere respinta verso la penisola. Nessuna reazione è giunta oggi dall'Aiuto delle chiese evangeliche della Svizzera (ACES), l'organizzazione che aveva aiutato i rifugiati in questione a redigere il ricorso a Strasburgo contro una decisione del Tribunale amministrativo federale.

Nel frattempo i rinvii sono già ricominciati: una famiglia è già stata trasferita in Italia nell'ambito dell'accordo di Dublino conformemente ai nuovi criteri, si legge nella nota dell'UFM.

Gattiker ha ribadito che la Svizzera è consapevole delle "sfide eccezionali" che Roma deve affrontare ogni mese a causa delle decine di migliaia di richiedenti l'asilo che approdano in Italia. In quest'ambito Berna ha rinnovato la sua offerta di sostegno.

Le parti hanno inoltre hanno deciso di prolungare il mandato della persona di collegamento della Confederazione a Roma. La dipendente dell'UFM stazionata a Roma ha il compito di contribuire a risolvere questioni pratiche dell'applicazione di Dublino e a trasferire possibilmente senza problemi i richiedenti l'asilo.

ats

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