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SVIZZERAMancano i soldi per spegnere le centrali nucleari

26.11.14 - 17:00
Il Controllo federale delle finanze suggerisce la creazione di un organismo pubblico indipendente che si occupi della questione, diminuendo l'influenza dei gestori
Mancano i soldi per spegnere le centrali nucleari
Il Controllo federale delle finanze suggerisce la creazione di un organismo pubblico indipendente che si occupi della questione, diminuendo l'influenza dei gestori

BERNA - I Fondi per la disattivazione degli impianti nucleari e per lo smaltimento delle scorie radioattive non sono abbastanza cospicui. È la conclusione a cui è giunto il Controllo federale delle finanze (CDF). In un rapporto pubblicato oggi, suggerisce la creazione di un organismo pubblico indipendente che si occupi della questione, diminuendo l'influenza dei gestori.

Alla fine del 2013, il fondo pensato per la disattivazione degli impianti era dotato di 1,7 miliardi di franchi, contro i 2,9 miliardi necessari. Il fondo consacrato alle scorie radioattive dovrebbe contare su 8,4 miliardi, quando ad oggi dispone di 3,6 miliardi, si legge in un comunicato.

Se i gestori delle centrali non faranno fronte ai loro obblighi, la Confederazione corre il rischio di dover tappare le falle di tasca propria, viene sottolineato nel rapporto del CDF.

Lo scorso giugno il Consiglio federale ha deciso di modificare l'Ordinanza sul Fondo di disattivazione e sul Fondo di smaltimento per gli impianti nucleari (OFDS). In vigore dal primo gennaio 2015, le modifiche precisano questioni riguardanti i mezzi finanziari.

Nel rapporto, il CDF spiega che il calcolo dei contributi dei gestori non rispecchia uno scenario ideale. I rischi (incertezza giuridica, aumento dei costi della tecnologia, ...) sono ad esempio assenti dai calcoli. Per queste ragioni il Controllo suggerisce al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) di realizzare nuovi studi con diversi scenari, in modo da calcolare in maniera realistica i contributi.

Ats

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