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SVIZZERAWidmer-Schlumpf contro Regazzi: la campagna Love Life continuerà

26.11.14 - 08:55
Bocciata la proposta ticinese di tagliare i fondi
Foto ufficiale Campagna Love Life
Widmer-Schlumpf contro Regazzi: la campagna Love Life continuerà
Bocciata la proposta ticinese di tagliare i fondi

BERNA - Il Consiglio nazionale, con 103 voti contro 52 e 2 astensioni, non ha voluto tagliare i fondi destinati alla campagna Love Life di prevenzione contro l'Aids, nell'ambito dell'esame di dettaglio del preventivo per l'anno prossimo della Confederazione. Il consigliere nazionale Fabio Regazzi (PPD/TI) voleva ridurre il contributo all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) di due milioni di franchi perché ritiene le immagini proposte contrarie all'obiettivo di promuovere uno sviluppo psichico e sessuale sano per la gioventù.

La campagna "Love Life - Nessun rimpianto" di quest'anno ha sollevato una valanga di critiche, secondo cui i cartelloni sono troppo volgari o addirittura pornografici. Sulla campagna dovrà esprimersi anche il Tribunale amministrativo federale (TAF) che, in attesa della sentenza definitiva, non l'ha bloccata. Per l'alta Corte il punto di vista dei ricorrenti, che hanno definito la campagna "nefasta per una sano sviluppo dei giovani", è discutibile e il senso delle immagini che figurano sui manifesti può essere spiegato ai bambini dai genitori.

Per il deputato democristiano, l'UFSP intacca sensibilmente gli sforzi morali ed educativi di molti genitori, insegnanti, pedagoghi e istituzioni pubbliche.

La responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF) Eveline Widmer-Schlumpf ha invitato con successo il plenum a respingere la proposta del ticinese. Le campagne di prevenzione, che si estendono sul periodo 2011-2017, sono state adottate da tempo. Un taglio di due milioni ne ridurrebbe sensibilmente la portata, dato che per l'anno prossimo sono previsti complessivamente 6,5 milioni di franchi. La consigliera federale contesta l'opinione di Regazzi anche sul merito: immagini esplicite permettono di raggiungere popolazioni a rischio come gli omosessuali e i migranti.

Il governo aveva già contestato la volgarità della campagna alla fine di agosto rispondendo a diversi interventi provenienti dalle file di Partito evangelico (PEV) e PPD.

 

ats 

 

 

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