Il Consiglio federale ha deciso di dare seguito a un postulato del Consigliere nazionale socialista Jean Christophe Schwaab, che chiede una maggiore protezione dei diritti
BERNA - Il numero di apparecchi di ogni genere connessi a Internet cresce in maniera esponenziale e il loro impiego consente di localizzare, esaminare e stilare il profilo del loro utilizzatore. La questione è di scottante attualità e il Consiglio federale ha deciso oggi di dare seguito a un postulato del Consigliere nazionale socialista Jean Christophe Schwaab (VD), il quale chiede una maggiore protezione dei diritti dei consumatori a livello di legislazione.
Nel suo testo, il vodese sottolinea come numerosi oggetti della vita quotidiana, per esempio elettrodomestici, veicoli, edifici od occhiali multifunzionali (Google glass), possano essere connessi a Internet o ad altre reti. "Le potenziali conseguenze di questa connessione permanente sono manifeste: gli apparecchi possono diffondere dati all'insaputa del loro proprietario e fornire informazioni sul modo in cui vengono impiegati".
Sarebbe quindi legittimo "precisare i diritti dei proprietari conferendo loro il diritto inalienabile di disconnettere i loro oggetti e, nel caso in cui accettino la connessione, di determinare quali dati siano trasmessi a terzi". Si tratta - rileva Schwaab - di fare sì che "qualsiasi oggetto immesso sul mercato svizzero sia concepito in maniera tale da consentire sempre la disconnessione (controllo a livello di ideazione, control by design)". Il governo si trova sulla stessa linea e propone, senza ulteriori commenti, di accogliere il postulato.
Ats