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BERNA"Senza globalisti un miliardo in meno nelle casse dello Stato"

21.10.14 - 17:26
A sostenerlo il comitato interparitico borghese che ha presentato oggi la sua posizione contraria all'iniziativa
"Senza globalisti un miliardo in meno nelle casse dello Stato"
A sostenerlo il comitato interparitico borghese che ha presentato oggi la sua posizione contraria all'iniziativa

BERNA - L'iniziativa popolare che mira ad abolire l'imposizione forfettaria di ricchi stranieri domiciliati in Svizzera, in votazione il 30 novembre, è masochista, distruttrice di impieghi e contraria all'autonomia fiscale dei cantoni, uno dei pilastri del federalismo. È l'opinione espressa oggi da un comitato interpartitico (UDC,PLR, PPD, PBD, Verdi liberali, Lega dei Ticinesi), secondo cui tale proposta va respinta poiché causerebbe alle casse statali un ammanco di circa un miliardo di franchi di introiti fiscali.

A farne le spese, hanno sostenuto all'unisono oggi a Berna il presidente del PPD Christophe Darbellay (VS) e il consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC/FR), sarebbero la classe media e le piccole e medie imprese, che verrebbero chiamate alla cassa per compensare i buchi nei bilanci provocati da un'iniziativa "dogmatica", che vuole privare il Paese di un atout concorrenziale dimostratosi finora efficace.

"Se per i cantoni ricchi i forfait fiscali hanno un'importanza marginale, per quelli di montagna o in una situazione congiunturale difficile, come il Ticino, queste entrate fiscali fanno comodo", ha affermato la consigliera nazionale Roberta Pantani (Lega).

Solo nel 2012, i "globalisti" hanno versato 29 milioni di franchi al Cantone (e 23 milioni ai comuni, n.d.r), "una somma che fa comodo di fronte a un preventivo in rosso di 115 milioni per il 2015", ha aggiunto la deputata ticinese.

Anche i Grigioni rischiano di perdere entrate fiscali interessanti (in media 34 milioni l'anno), ha dichiarato la consigliera di stato retica Barbara Janom Steiner (PBD). A suo parere, l'iniziativa "prende a calci" il federalismo fiscale, un sistema che finora ha funzionato bene poiché adeguato alle particolari esigenze di ogni cantone, specie di quelli alpini come i Grigioni che non hanno la stessa forza economica di Zurigo.

Con un sì alle urne, ha sostenuto, rischieremmo di veder partire i globalisti, molti dei quali possiedono residenze in altri Paesi, con un'emorragia di entrate fatale per molti piccoli comuni che li ospitano. Per tappare le lacune nei bilanci sarebbe quindi giocoforza necessario aumentare il prelievo fiscale.

Janom Steiner ha anche rammentato che la bontà del sistema di tassazione secondo il dispendio è stata ribadita alle urne in numerosi cantoni - 18 su 26 - negli ultimi anni, e che sarebbe poco democratico voler aggirare la volontà popolare mediante un'iniziativa calata dall'alto.

Per la consigliera nazionale Petra Gössi (PLR/SZ), le ricadute fiscali derivanti dalla tassazione forfettaria sono probabilmente più elevate di quanto si pensi, visto che i beneficiari acquistano solitamente dimore lussuose e conducono uno stile di vita elevato, con ripercussioni positive sul tessuto economico globale. Secondo alcune stime, queste persone spenderebbero ogni anno fino a 3 miliardi.

Gössi ha anche ricordato gli inasprimenti alla legislazione sui globalisti adottata dal parlamento nel 2012, ciò che farà aumentare ulteriormente le entrate fiscali. A suo avviso, non sarebbe quindi giudizioso separarsi da un sistema che non solo non crea grandi inconvenienti, ma è addirittura più severo delle condizioni che vengono offerte ai ricchi stranieri in Paesi quali la Gran Bretagna o l'Irlanda.

Per Jean-François Rime, presidente dell'Unione della arti e mestieri, sono 22 mila i posti di lavoro - edilizia, settore turistico e della ristorazione - generati dalla presenza dei globalisti. Grazie a queste persone è stato possibile creare o mantenere impieghi in regioni discoste, già duramente toccate dall'iniziativa Weber sulle residenze secondarie, preservandole dallo spopolamento.

"Oltre alle imposte, molti "Paperoni" stranieri contribuiscono a vivacizzare la vita sociale e culturale delle località di accoglienza con donazioni e altre elargizioni per un volume annuo globale stimato in 470 milioni", ha precisato Christophe Darbellay, ricordando che il festival musicale di Verbier o la Fondazione Giannadda di Martigny non sarebbero state possibili senza il mecenatismo di alcuni globalisti.

Anche i cantoni che hanno già abolito la tassazione secondo il dispendio rischiano di pagare lo scotto di un eventuale sì alle urne il prossimo 30 di novembre, ha dichiarato il consigliere nazionale Thomas Maier (Verdi liberali).

L'erosione del substrato fiscale di alcune regioni, già economicamente deboli, potrebbe obbligare i cantoni "forti" ad aumentare il proprio contributo alla fondo per la perequazione finanziaria, ha messo in guardia il deputato zurighese.

L'iniziativa "Basta ai privilegi fiscali dei milionari" , lanciata dal movimento "La Gauche - Linke Alternative - La Sinistra" ( e sostenuta dal campo rosso-verde, chiede la soppressione dei forfait fiscali accordati ai contribuenti facoltosi a partire dal 2017.

Nel 2012 in Svizzera c'erano in totale 5634 beneficiari di forfait fiscali che hanno versato globalmente 695 milioni di franchi di imposte (192 alla Confederazione, 325 ai cantoni e 178 ai comuni). Gli introiti globali dovrebbero crescere di altri 300 milioni dopo l'entrata in vigore delle nuove disposizioni sulla tassazione secondo il dispendio. Vaud è in testa alla classifica, con ben 1396 globalisti, seguito da Vallese (1300), Ticino (877) e Ginevra (710).

ats



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