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BERNA"Svizzeri, stringetevi"

17.10.14 - 11:22
Il Consigliere federale Simonetta Sommaruga chiede al popolo di imparare a convivere maggiormente: "Ecopop xenofoba"
"Svizzeri, stringetevi"
Il Consigliere federale Simonetta Sommaruga chiede al popolo di imparare a convivere maggiormente: "Ecopop xenofoba"

BERNA - "Si può stare vicino uno accanto all'altro e ciò nonostante vivere bene insieme, se si usano in modo oculato le risorse": lo afferma la consigliera federale Simonetta Sommaruga, che per far fronte alla crescita della popolazione chiede alle città svizzere di farsi "più urbane" e agli abitanti di imparare a convivere maggiormente. Cercare di affrontare il problema dal lato dell'immigrazione è invece un atteggiamento xenofobo, afferma la ministra di giustizia in un'intervista pubblicata oggi dal "Tages-Anzeiger".

"Mi dispiace, ma mirare agli stranieri partendo da motivazioni ecologiche è xenofobo", sostiene la ministra di giustizia, aggiungendo che questo deve essere detto chiaramente in relazione all'iniziativa Ecopop, in votazione il 30 novembre. Sommaruga non si spinge però a giudicare xenofobo anche il voto dello scorso 9 febbraio all'iniziativa sull'immigrazione di massa: allora - argomenta la donna politica socialista - vi era sì una componente di tal tipo, ma in discussione era soprattutto un nuovo sistema di immigrazione.

Per Sommaruga determinante non è il numero degli abitanti del paese. "La qualità della vita non è direttamente in relazione con una determinata grandezza massima della popolazione", sostiene. "Mi capita a volte di dover rimanere in piedi in bus. Ma per questo non mi sento male nel nostro paese".

Secondo l'ex direttrice della Fondazione per la protezione dei consumatori il concetto di "condensamento urbano" (Verdichtung in tedesco) in Svizzera ha ingiustamente una cattiva fama: domina l'errata convinzione che significhi vivere in spazi più angusti pestandosi i piedi. Al contrario, abitare in modo confortevole con sufficiente sfera privata ed elevata qualità della vita non è solo possibile nelle case unifamiliari.

Per Sommaruga le città devono farsi più urbane, ad esempio salendo in altezza od offrendo forme di alloggio in cui le persone si dividono alcuni spazi mantenendo però la loro sfera privata. Allo stesso tempo vanno protetti meglio gli spazi agricoli e la natura nel suo complesso. In passato, ammette la ministra di giustizia, si sono fatti degli errori, cementificando troppo il territorio in alcuni luoghi.

Il mondo economico e i cantoni - prosegue - possono fare di più affinché le aziende reclutino personale in Svizzera invece che ricorrere all'immigrazione, che non è diminuita dal 9 febbraio. Purtroppo si sono "svegliati troppo tardi" e non si sono accorti di alcuni sviluppi in atto. Troppo spesso - afferma la ministra bernese - le donne devono scegliere fra impiego e famiglia, i lavoratori di una certa età sono penalizzati sul mercato del lavoro e vi sono rifugiati che vorrebbero lavorare, per esempio nell'agricoltura, e non possono farlo.

Quindi Sommaruga - sintetizza l'intervistatore - punta sulla speranza che le cose si risolvano, ma questo è sufficiente per l'uomo della strada? "No, e sperare non basta nemmeno a me", risponde l'interessata. "La situazione di partenza è però chiara: nessuno è costretto a reclutare persone provenienti dall'estero. E invece che aspettare nuove leggi i datori di lavoro possono iniziare a favorire e a sfruttare meglio il potenziale interno".

L'iniziativa "Stop alla sovrappopolazione - sì alla conservazione delle basi naturali della vita" chiede che l'immigrazione sia ridotta allo 0,2% della popolazione residente, vale a dire attualmente a 16'000-17'000 persone all'anno. Dalla piena entrata in vigore della libera circolazione la Svizzera ha accolto in media 80'000 immigrati netti all'anno.

In un secondo punto della loro proposta di modifica costituzionale gli iniziativisti - fra loro l'ex direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente Philippe Roch - auspicano che il 10% dell'aiuto allo sviluppo elvetico sia investito nella pianificazione famigliare volontaria. Il "Tages-Anzeiger" fa notare a Sommaruga che nel 2009, quale consigliera agli stati, aveva sottoscritto un atto parlamentare che voleva proprio destinare il 10% dell'aiuto allo sviluppo alla "sanità riproduttiva".

"La risposta data allora dal Consiglio federale mi ha convinta: quale misura isolata - come propagato da Ecopop - l'incentivazione della pianificazione è da respingere", afferma oggi la ministra. A suo avviso praticare la protezione dell'ambiente attraverso il controllo delle nascite significa mettere sotto tutela le persone.

ats

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